lunedì 27 dicembre 2010

Bilancio calorico

Come da tradizione il giorno di Santo Stefano abbiamo fatto una pagaiata nel vano tentativo di bilanciare le calorie immesse nei giorni precedenti.

Ho utilizzato il Greenlander che manovra bene in corrente e ben si adattava alla giornata decisamente nordica (ha nevicato la maggior parte del tempo).

Assieme al Tino su Nordkapp e al Massimo sul suo C-Trek siamo partiti da Imbersago per risalire sino all'ultimo ponte prima della diga di Olginate.


L'andata sono circa 11 km che abbiamo però allungato con "divagazioni" nelle paludi che si trovano a nord di Brivio.

Purtroppo il bel ricordo delle paludi (ninfee ovunque e coperte di ghiaccio) è stato sotituito dalla brutta sorpresa di trovare questa piccola oasi completamente allagata di gasolio.

Il limite di risalita è stato fissato dall'ultimo ponte dove la corrente era difficile da risalire; già il penultimo ponte l'abbiamo fatto pagaiando rabbiosamente ed io e il Tino abbiamo pestato sassi sbucciando le pagaie in legno. Massimo invece col C-Trek è risalito stile hovercraft, niente cozzi e traettoria pulita (bravo!)

Al ritorno ho avuto un po' freddo per la condensa dentro la muta ma soprattutto per il calo del ritmo favorito dalla corrente a scendere. In compenso le mani erano OK grazie alle moffole della Neil Pride regalatemi da Massimo (veramente valide e facili da usare, ti lasciano sempre la possibilità di liberare le mani se serve).

I più furbi (Tino e Massimo) erano attrezzati per neanche uscire dalla muta e con questo assetto sono ripartiti...



Bilacio della giornata: 4 ore di pagaiata ininterrotta, circa 1/5 delle calorie mangiate la sera prima (per non parlare di quelle assunte dopo!)

domenica 19 dicembre 2010

Sestri as usual

Oggi Sestri Levante ci ha accolto così, sulla spiaggia e' stata dura per i due solitari kayakers farsi largo tra gli unici veri padroni della spiaggia durante la stagione invernale.


L'ingresso in acqua è stato molto tranquillo e c'e' voluto un attimo per distogliere lo sguardo dalla contemplazione dello spettacolo che ogni volta ci incanta con grande intensità.

all'improvviso s'alza il vento e cresce l'onda ......


e allora vai, si pagaia con il vento che ti soffia in faccia e le onde che ti vengono incontro


tanta fatica va ripagata: dietro front e vai col surf!


Ale ha la faccia assorta mentre fa un bell'appoggio, ma poi.........


arriva anche l'uomo misterioso......



Adesso e' giunto il momento di salutare i nostri due amici lontani .......
e lo facciamo sempre a modo nostro!!!!


Ciao Antonio e Gaetano!!!


Oops... dimenticavo! La giornata dei due kayaker golosoni non poteva concludersi in maniera migliore!!!!





Testo e foto by Cesare

mercoledì 15 dicembre 2010

Wiskie 2010

Come oramai decennale tradizione, il primo WE di dicembre si è tenuto il Wiskie 2010 sempre ben organizzato dal Luciano che qui vedete di spalle alla partenza della prima giornata.

L'imbarco presentava un po' di onda ma alla fine era fattibile e un gruppo di circa 20 kayak è partito da Marinella di Sarzana alla volta della spiaggia dopo Tellaro

Anche quest'anno sembrava ci fosse un "tecnico luci", infatti per pranzo si è presentato preciso e puntuale il sole che ci ha dunque permesso di cucinare e mangiare in pieno relax


Il ritorno prevedeva uno sbarco sempre con una certa onda, il fondo sabbioso e graduale ha però permesso di scendere a terra senza eccessivi pensieri, qui si vede Antonio che arriva in appoggio col suo Anas sotto la vigilanza mia e di Massimo.


Ho visto con soddisfazione che adesso che è tornato a furor di popolo in produzione, il mitico Baidarka Explorer inizia ad essere apprezzato e si sta nuovamente diffondendo (se lo provi... difficile non apprezzarlo).




Alla sera abbiamo fatto la consueta ottima cena e alla domenica un uscita con abbastanza freddo e vento che non hanno invogliato a fare delle foto (almeno io non ne ho!)
Peccato perchè il mare è sempre bellissimo anche quando mostra una certo viso scuro.

domenica 28 novembre 2010

Mare bello ma i kayakers?

Sabato 27, passato finalmente il trasloco di casa (aaargh!) sono potuto tornare in mare per una bella uscita a Bergeggi con Cesare


La giornata è stata calma e spettacolare, Cesare è riuscito a scattare una foto molto bella che mi ritrae su un orizzonte di nuvole e mare molto rilassante.

Invece tornando a noi devo dire che brutti siam brutti, e qui ne volevo dare una riprova fotografica. Qualcuno ci ha scritto "ma Halloween con i suoi mostri non era già passato?? " (ciao Gaetano!)





domenica 21 novembre 2010

Madonna (a maduni-na) Stella Maris

Continua il mio trasloco e continuano le uscite degli amici... pubblico dunque volentieri l'ennesima piccola avventura anche se non vi ho partecipato in prima persona.
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Soffio di tramontana e foglie dei boschi in acqua; strisce di vento, rughe sul mare; nuvole grigie pesanti di pioggia; la fine dell'autunno ha desertificato il nostro mare, che oggi era tutto per noi .

Imbarco easy a Recco, poi Camogli col suo un nido di case colorate. Un airone cenerino a pescare in porto, che stranezza e che cosa insolita!


Questa settimana il mare ci ha dato dentro e ne ha fatto di tutti i colori , ma oggi voleva tirare un sospiro di relax .

A Porto Pidocchio hanno rimesso a nuovo la bacheca con la poesia di un pescatore locale, dedicata alla Madonna (a maduni-na) Stella Maris, quella che protegge i marinai locali. La sua festa e' la prima domenica d'agosto, ricordi Cesare ? Si addobbano i gozzi e la piccola processione colorata e' festosa; la gente si riunisce abbarbicata sul grande scoglio un po' magico e misterioso, direi un po' sinistro. Pregano e partecipano ad una frugale cerimonia attorno all'unico altarino sgarrupato e un po' provato dalle tempeste, che lo scavalcano e lo schiaffeggiano per tutto l'inverno. Qui e' più' facile avere un credo .



Dopo poche pagaiate abbiamo doppiato "la Punta". La' dietro i vecchi pescatori evitavano di andare . Credevano che ci fosse qualcosa di maligno , uan presenza assenza da evitare, schivare . Da li' il mare e' un orizzonte profondo che corre senza sosta per molti chilometri , senza ostacoli .

Dietro Punta Chiappa fortunatamente c'era ancora traccia di quello scirocco che ha impazzato fino a ieri e da li' a San Fruttuoso e' stato un gran bel divertimento ! Onde rotte , rimbalzi , alcune in successione molto irregolare ; c'era da saltare ben bene , soprattutto se si teneva una rotta non lontano dal paretone roccioso. Oggi mancavano Alex e idealmente anche Gaetano ; si sarebbero divertiti moltissimo . Con noi un nuovo ospite gradito, Massimiliano, che ha esperienza recente kayakkera. Ha "indossato" l'Xplore ed ha navigato in
modo egregio. In alcuni momenti un po' incasinati lo tenevo d'occhio, ma lui procedeva rilassato con fluidita' e sicurezza sorprendente .



A San Fruttuoso l'immacabile "Marietto", cordiale e simpatico come sempre; più' in la' un gruppetto si scout "un po' abelinati e poco convincenti"; forse non sono più' tempi da buona azione quotidiana e le ragazze non avevano più' l'aria da suorine, come le scout dei miei tempi.



L'abbazia grigia , finalmente sola, era protagonista dei luoghi in quella sua quiete tombale . Oggi il mare di San Fruttuoso non puzzava di gasolio e i rumori erano solo quelli del mare e delle foglie.

Arrivederci tutti al Wiskie 2010!

Antonio Colantuoni
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martedì 16 novembre 2010

Shakespeare...

Mentre il sottoscritto traslocava casa.... Antonio e Cesare, indomiti del kayak, hanno fatto le loro battaglie sulla "west coast" ligure.




Le immagini mi hanno fatto ricordare una battaglia uggiosa descritta da Shakespeare... il giorno non è esattamente quello (cadeva il 25/10) ma le parole di ricordo di una battaglia le trovo comunque adatte a ricordare una giornata tra le onde:

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This day is call’d the feast of Crispian.
He that outlives this day, and comes safe home,
Will stand a tip-toe when this day is nam’d,
And rouse him at the name of Crispian.
He that shall live this day, and see old age,
Will yearly on the vigil feast his neighbours,
And say “To-morrow is Saint Crispian.”
Then will he strip his sleeve and show his scars,
And say “These wounds I had on Crispian’s day.
Old men forget; yet all shall be forgot,
But he’ll remember, with advantages,
What feats he did that day.”

Estratto da
St. Crispin’s Day speech
from Henry V (1599) by William Shakespeare

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Come dire...beato chi c'era!
Bei ricordi!

domenica 14 novembre 2010

Benzi and the 526

Domenica 7 novembre iniziava il primo di tre giorni di brutto tempo e ne abbiamo approfitatto per uscire prima che le condizioni fossero troppo proibitive.

Assieme a me ad Antonio questa volta si è aggiunto il Luca Benzi, che recentemente si è qualificato come istruttore di Sottocosta ed ha portato il suo fido 526.


Il tempo in effetti era già ventoso e a tratti abbiamo avuto anche della pioggia, ma soprattutto le onde iniziavano a sommarsi in altezza; a fronte di una base di 1,5 m talvolta, in prossimità della punta del porto due onde si sovrapponevano a dare dei bei "bestioni" di acqua.

Dati il mare e vento montanti, abbiamo saggiamente deciso di rimanere in zona a di fare delle belle surfate con la possibilità di rientrare nella protetta baia di Sestri se qualcosa andava storto.

Questa condizione di onda dai quadranti meridionali si ripete spesso a Sestri e la conformazione della baia la rende un campo scuola ideale.
Bisogna solo stare attenti che le onde entranti creano una corrente in uscita dalla baia.


Il Luca con il suo 526 è stato un'ottima spalla alle nostre scorribande, in mezzo alle onde si è concesso anche qualche eskimo, bravo Luca!.. hai dimostrato di saper affrontare con la dovuta tecnica le condizioni non proprio rilassanti.





Antonio (che appare sempre poco nelle foto... le fa lui!) verso la fine della mattinata ha messo in acqua il suo Inuk per testarlo nelle onde. Il risultato è stato più che soddisfacente, allego la sua sintetica valutazione:

".... Inuk in mare mosso , a che serve il timone ? Si gira come un qualunque kayak con un buon edging e soprattutto va come un siluro in piena sicurezza , anche con mare formato . Qui al traverso , non ha fatto un accenno a mandarmi sotto .... Un grandissimo cruiser la cui fama di barca difficile non gli da merito ...." 
Sorpresa finale, al nostro ritorno a spiaggia c'erano il Luciano Belloni ed il Giorgio Nesca ad attenderci (erano in zona per il raduno Vara)... abbiamo colto l'occasione per un spuntino tutti assieme in una accogliente osteria di Sestri.

Cosa dire?
Arrivederci a presto in mare!


domenica 31 ottobre 2010

Surfando verso la cantina

Capitano Alex, scendeva sulla costa dal grande Nord; Capitano Cesare puntuale all'appuntamento arrivava dall'Ovest.

Due bianchi vascelli in un mare grigio verde che in un paio d'ore hanno giocherellato senza sosta, qualche piccola onda da surfare per farsi portare dritti dritti fino la', nella tana del polpo, dove le chiacchere dei due vecchi capitani hanno preso il largo, favorite da alcuni bicchieri di vino locale.


Bella giornata, in cui non e' mancato nemmeno il rituale della piscinetta; peccato solo che girandosi a guardare indietro non c'era il nostro caro amico...
Ma la attendiamo per la prossima uscita, Cavaliere del Sacro Kayak!


Cesare

giovedì 30 settembre 2010

Apertura di stagione

Si ricominciaaaa!!!
Domenica 26 settembre abbiamo aperto la stagione di kayak autunno/inverno 2010 ritrovandoci (tanto per cambiare) a Sestri Levante.

Per l'occasione il mare ci ha ricevuto nella sua divisa da alto ammiraglio: blu scuro con bottoni dorati.















A dire il vero la temperatura dell'acqua (21°C) era più da estate che non da inverno,
però il sole più basso all'orizzonte ha iniziato a dare quei riflessi dorati che sono tipici dell'inverno.

Assieme ad Antonio e Tino abbiamo pagaiato contro il vento di SE per poi tornare col mare in poppa verso Sestri Levante.















Io ero con il Baidarka e tenevo un buon passo e traettorie "di surf" molto rigorose, Antonio davanti a me con l'Anas acuta era anche più veloce ma con cambi di traettoria repentini.



L'Anas acuta... incredibile sto barchino, è un chiodo sul piatto ...ma aspetta che ci siano due ondine e fila come un siluro.

Dell'Anas ho i seguenti ricordi:

prima prova un paio di anni fa: entusiasmo per aver usato senza difficoltà un kayak da tutti ritenuto difficile, c'era un po' di onda a seguire e ricordo che lasciavo partire la barca, mini surfate e poi sterzate secche di 90° involontarie. Sembrava che dopo aver surfato la barca volesse girarsi per tornare indietro.
Ottima impressione di solidità quando l'onda ce l'hai al traverso.

qualche giornata con poco mare o ondina da 3/4... una palla da far andare, un chiodo, un continuo correggere di fianchi per tenere traettoria.
Ricordo l'attraversamento di un golfo di Riva Trigoso col Luciano e Antonio davanti a me, faticavo per tenere il loro passo (Sirius S e Viking).
Idem un giro sull'Adda sul piatto: comodo ma lentissimo

questa uscita: ritorno ad una situazione di mare mosso con però un paio di anni (miei) di abitudine all'hard chine.
Ebbene, sembrava un kayak da fiume, ho ripensato a quanto dicono gli americani "she turns on a dime" Al tempo stesso velocità di surfata e ottimo controllo tramite edging.
L'unica cosa le traettorie che fai non sono mai rettilinee, sono sempre degli archi, magari molto ampi ma la barca tende sempre a fare profili curvi.
Impressionante la solidità all'onda: fatta la surfata ti fermi e l'onda ti arriva addosso, come sei messo non importa, anche di traverso senti la chiglia squadrata che non vuole scorrere, sta li e tiene, e alla fine l'onda ti passa sopra.

Insomma una barca che non subisce il mare....al limite subisce il piatto!!!

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PS: a proposito di "ricordi": memorabile il carpaccio di leccia con pepe rosa in salsa olio-limone che ci siamo mangiati poi al ristorante Polpo Mario!

lunedì 23 agosto 2010

Gulf stream?

Mi è sempre stato detto che la Liguria ha una corrente che porta da E verso W... il triste caso di cronaca della Contessa caduta (o buttata?) in mare dalla sua villa di Portofino e ritrovata pochi giorni dopo in Francia ne sono testimoni.

Domenica scorsa ho potuto verificare di persona la velocità della corrente in una tranquilla pagaiata da Chiavari a Portofino.
Non essendoci stati ne vento ne onda i dati che ne risultano sono abbastanza neutri.
Assieme ad Antonio e Vincenzo siamo partiti da Chiavari alle 8.55 e siamo arrivati giusti alle 10.00 alla punta di Portofino.


Anche considerando di aver sempre pagaiato (non è vero, ci siamo fermati a metà golfo a fare qualche eskimo per rinfrescarci) e considerando di aver fatto un tiro diritto (in realtà avremo "zig-zagato" un po' allungando il percorso) viene fuori una media di 9 km/h!!

Visto che si chiaccherava e si pagaiava in relax difficilmente saremo andati a più di 6 km/h (poco più di 3 nodi) .... ne deduco che la corrente verso W sia di almeno un nodo e mezzo.

Non so se si tratti di un fenomeno regolare e costante, in ogni caso mi verrebbe la curiosità di riprovare una ELC stando fuori di 2-3 km per vedere quanto si guadagna.

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I was always told that Liguria has a current that leads from E to the W.... this could explain the sad story of the Countess fallen (or thrown?) into the sea from her villa in Portofino and found a few days later in France.

Last Sunday, I could verify by myself the current velocity in a quiet paddle from Chiavari to Portofino.
There were neither wind nor wave so the resulting data are fairly neutral.
Together with Antonio and Vincenzo we left Chiavari at 8:55 and we arrived at the head of Portofino at 10 o'clock.
Even considering that we paddled constantly (not true, we stopped halfway to do some refreshing eskimo rolls) and considering that we hold a straight path (by sure we zig-zag-ed a little bit lengthening the path) we kept an average of 9 km / h!

Since we were chatting and paddling in a relaxed way we hardly went more than 6 km/h .... I must conclude that the current towards W is at least one and a half knot.

I do not know whether this is a stable stream, in any case I would be curious to try a ELC (East Liguria Challenge, one day paddle from Portovenere to Sestri Levante) remaining 2-3 km
offshore to see how much the stream is helping.


mercoledì 11 agosto 2010

Carbopaletta

Ho sempre avuto la curiosità di come si comporterebbe una pagaia dalle dimensioni generali di tipo groenlandese ma dalla fattura piatta ed affilata di una pala da fiume (pala che come gli americani chiamerò qui "euro" per distinguerla dalla groenlandese)
Non avendo risposta me ne sono costruita una, per poter raggiungere spessori minimi ho utilizzato come base una lamella di legno rinforzato da fogli di carbonio... da cui il nome.
La pagaia è 235 cm per 10 cm di massima larghezza

I have always had the curiosity about how a Greenland paddle would perform with its general dimensions but with the flat and sharp form of a river blade (blade that as the Americans do I will call here "Euro" to distinguish it from Greenland)
Having no answer, I built one, in order to reach minimum thicknesses I used a wooden slat reinforced with carbon fiber as a base ... hence the name (note: this makes sense only in Italian....)
The paddle is 235 cm by 10 cm of maximum width
Ieri ho fatto una pagaiata in Adda col Baidarka e la carbopaletta... ecco il resoconto.
In effetti credo di aver imparato qualcosa da questo piccolo esperimento... mi spiego: ho sempre
sentito nettissima la differenza tra la euro e la greenland senza però capire esattamente quanto fosse dovuto alla palettona e quando alle sottigliezza delle pale.
Ebbene con la carbopaletta si ha la forma generale da greenland e le forme affilate e poco bombate della euro.... ergo si riesce a farsi un'idea di dove "riesiedano" le proprietà della pagaia.

Yesterday I paddled in Adda River with my Baidarka and the "carbopaletta" ... here is the report.
In fact I think I have learned something from this little experiment ... let me explain: I always have
felt the difference between the euro and the greenland very clearly without however understanding exactly how much was due to the blade shape and when to the thinness of the blades.
Well with the carbopaletta you have the general greenland shape and the sharp and less "fat" profile of the euro .... ergo you can get an idea of where the properties of the paddle "really are".

Ora posso dire la mia impressione: la greenland deve la sua peculiarità alla sezione a rombo e non tanto alla pala allungata.
La sezione a rombo da una portanza poco variabile dall'angolo di approccio all'acqua, o meglio, porta sempre anche se messa fuori angolo ottimale. La euro di contro porta tantissimo su un angolo preciso e via da quel punto di massima efficienza invece la portanza crolla e la pala "scappa via"
Ebbene la carbopaletta ha questa stessa caratteristica delle euro: porta tantissimo e prende tanto l'acqua su un angolo preciso e poi "scappa". Da utente greenland non amo questa caratteristica...ma è la stessa delle euro e probabilmente i fluviali al contrario apprezzeranno questo comportamento.
Nel timone di prua è praticamente una euro, taglia precisa e si sente tanta forza se la fai lavorare.

Now I can say my impression: the greenland owes its peculiarity to the rhombus section and not so much to the elongated blade.
The rhombus section gives a little variable lift from the angle of approach to the water, or rather, always gains purchase on the water even if placed out of an optimal angle. The euro on the other hand brings a lot on a precise angle and away from that point of maximum efficiency the purchase collapses and the blade "runs away"
Well the carbopaletta has this same characteristic of the euro: it carries a lot and takes a lot of water on a precise angle and then "runs away". As a greenland user I don't like this feature ... but it is the same as the euro and probably the river runners will appreciate this behavior.
In the bow rudder it is practically a euro, precise slicing and you feel a lot of strength if you make it work.

La paletta ha anche dei difetti di gioventù... ho lasciato il bordo esterno squadrato a spigolo vivo e questo non è un granchè, tende a tirare giù le bolle d'aria. Anche qui ho imparato che se la paletta è molto piatta l'angolo di entrata deve essere affilatissimo.
Un bordo un po' massiccio te lo puoi permettere se dietro c'è la sezione romboidale che continua ad aprire l'acqua, se invece dietro c'è una lamina piatta... beh allora l'acqua si richiude verso di essa turbinando e trascinandoci aria.
In compenso sono soddisfatto del manico: è formato da tre listelli di legno con due lamine di carbonio, è molto rigido e al tempo stesso "giusto" al tatto.

The blade also has some youth flaws ... I left the outer edge with a sharp square profile and this is not that great, it tends to pull air bubbles down. Here too I have learned that if the blade is very flat the entry edge must be very sharp.
You can afford a somewhat massive edge if behind there is the rhomboid section that continues to open the water, if instead there is a flat sheet behind ... well then the water closes towards it swirling and dragging air.
On the other hand, I am satisfied with the loom: it is made up of three wooden strips with two carbon sheets, it is very rigid and at the same time "right" to the touch.

Adesso attenderò uno dei prossimi WE in cui non sarò al mare per correggere il profilo e poi farò altre prove.

Now I will wait for one of the next WE in which I will not be at the sea to correct the profile and then I will do other tests.

martedì 6 luglio 2010

East Liguria Challenge

Sabato 3 luglio si è tenuta la ormai "classica" ELC per l'occasione modificata su un percorso circolare (Levanto - Porto Venere e ritorno) per evitare il recupero delle auto alla fine.



Dopo una cena serale e una nottata tutti assieme in campeggio, alla mattina del 3 siamo partiti alle 7.25 da Levanto e ci siamo diretti verso Porto Venere.
La mattina era calmissima e caldissima. Qui sotto una foto presa a Punta Mesco prima delle 8.

La prima sosta, per il caffè!!, l'abbiamo fatta a Vernazza


Una volta a Portovene (12.40 circa) abbiamo pranzato in un ombroso baretto e per le 14.00 ci siamo reimbarcati.

Al ritorno abbiamo fatto di nuovo sosta a Vernazza accedendovi però dalla grotta.



Alle 19.30 siamo infine ritornati a Levanto.
In totale abbiamo percorso circa 55 km.

Come sempre è stata una bellissima esperienza, di fatica e di amicizia. Un ringraziamento a tutti gli amici che hanno partecipato, in particolare a Gaetano che si è fatto 1600 km per essere con noi.

A memoria futura pubblico quanto mi ricordo (partecipanti, percorso, kayak usati) delle passate edizioni ... in pratica l' "Albo d'oro" della ELC:

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2004
Camogli --> Sospesa per maltempo a Sestri Levante
Colantuoni
Raggio

13 agosto 2005
Riva Trigoso -- > Bonassola
Seconda giornata sospesa per vento forte
Colantuoni
Raggio
Cazzaniga (Qivittoq)

22 luglio 2006
Porto Venere --> Sestri Levante
Colantuoni (Aqua)
Cazzaniga (Aqua)

21 luglio 2007
Porto Venere --> Sestri Levante
Colantuoni (Avanaq Classic)
Cazzaniga (Avanaq Agile)
Paolini (ASA)
Sartori (Avalon Viviane)
Gioia (Sardinia)
Belloni (Viking)

27 luglio 2008
Porto Venere --> Sestri Levante
Colantuoni
Cazzaniga (Greenlander)
Spada (Nordkapp)
Ventura (MSC)
Belloni
Cadoni (Baidarka)
Henry Weir
Milone
Clarizia (Avanaq Agile)

2009
Annullata per vento forte

3 luglio 2010
Levanto --> Porto Venere --> Levanto
Colantuoni (Inuk)
Cazzaniga (Baidarka)
Ferro (Sirius M)
Nickel (Nordkapp)
Ferrero (Avanaq classic)
Peressi (Greenland Tahe)
Belloni (Kitiwec)
Brentana (Wind 585)
Clarizia (Tide race explorer)

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lunedì 5 luglio 2010

Agriates: ricordo di una cena

Il 29 maggio è stata una sera speciale, dopo avere pagaiato assieme tutto il giorno abbiamo raggiunto la spiaggia di Guignu dove passare la notte.

Cesare che è stato il nostro capitano conosceva la zona benissimo per averci passato tante vacanze in barca a vela assieme ai suoi genitori prima e alla sua famiglia dopo. La sua esperienza ci ha permesso di prenotare per tempo le casupole di pietra e in attesa della notte ci siamo accomodati sotto un vecchio albero per cenare.


Gaetano, che non mangia pesce, è però un amante della pasta alla colatura di alici e prima di partire si è procurato da una fidata fonte della colatura doc.
Abbiamo quindi potuto gustare tale prelibatezza in uno scenario del tutto unico.


Che bisognava mangiare il sottoscritto non se lo è fatto dire due volte....


Incredibile la quantità di cose che ci si riesce a portare in kayak, di solito a casa non mangio su tavole così ben imbandite... uno dei grandi vantaggi del gruppo è anche questo, ognuno porta qualcosa e alla fine è sempre una festa.


Più tardi ci siamo presi un caffè passeggiando sulla spiaggia sottostante in attesa del buio.


Vedere scendere lentamente la notte su una terra assolutamente priva di luci artificiali è stato un spettacolo insolito. La notte tiepida e e serena ci ha portato il meritato riposo.



Un grazie a tutti i partecipanti e specialmente a Cesare che ha fortemente voluto ed organizzato tutta la gita all'Agriates e questo campo serale.
Credo che per lui tornare assieme agli amici dove passò tanti giorni felici con suo padre sia stato un momento speciale.
Da parte mia anch'io ho avuto la mia bella malinconia ricordando che proprio il 29 maggio ricorreva l'anniversario della scomparsa di mio papà.

Per questo ho apprezzato particolarmente la serenità del posto e della compagnia.