martedì 22 luglio 2008

Luglio come novembre

20 luglio
Alla vista bastava cambiare le magliette in dry-suit ed era uguale... cielo grigio, vento da sud-est, onde imponenti e mare colore del piombo.
Però l'aria... l'animo... la temperatura dell'acqua tradivano la presenza dell'estate.
Il risalire nelle onde contro vento era si una battaglia ma di quelle piacevoli, di quelle in cui ti pregusti il ridiscenderle proprio come si fa nello sci alpinismo.
Gli spruzzi o le occasionali "sciacquate" di faccia davano di un mare tiepido.
E poi ad un certo punto dei raggi di luce a spennellare d'oro le onde molto più intenso e verticale che non l'argento dell'inverno, per quanto quest'ultimo sia più luminoso nei miei ricordi (forse per il contrasto nell'inverno rispetto alla poca luce).
Andando verso punta Manara il Baidarka ben pennellato addosso e rigoroso nelle onde, piantato e maestoso, poco incline a scatti in avanti e regolare nel suo passo; l'Anas acuta allegro e "rimbalzino", libellula tra le onde per natura e complice di Antonio che vuole allenarsi per domenica prossima.
Si risale decisi poi quattro chiacchere, i 5 minuti salottieri, il solito mare sgombro di barche a ricordare che non siamo più un popolo di navigatori, la piacevole solitudine e soddisfazione di essere tra i pochi che si avventurano su queste acque.
Al ritorno il Baidarka vuole correre, tutte le onde sono sue e la sensazione di controllo è inebriante, scii preciso su un pendio regolare e prevedibile, ti viene voglia di fare movimenti eleganti e precisi, vorresti più onda o del fondale che metta le onde belle diritte per spingerti... ma sei al largo e ti godi il mare così com'è.
L'Anas segue più arzigogolato, più birbone come cercasse una cunetta inaspettata per costringere Antonio ad essere comunque attento.
Si passa per il mare piccolo di Sestri, tanto pittoresco e mignon ... quanto incazzoso di vento nonostante non ce ne sia donde.
Il ritorno alla baia grande, i giochi, il suggellare il nostro legame con l'acqua e la ricerca del gesto che non è mai perfetto abbastanza come lo vorresti.
Lo sbarco, il ritorno alla fretta di chi deve parcheggiare al tuo posto e poi un grande favore che mi permette di portare comodamente anche la famiglia a godere questi luoghi.
Questo è il nostro andar per mare, il nostro gioco, il nostro ritornare a terra affinchè si possa uscire di nuovo un domani.
Estate o inverno che sia, è bello sapere che è tutto sempre li.