domenica 24 agosto 2008

Surfski

Sabato 23 l'ho passato in Liguria a guardare un mare caraibico fatto di molte tonalità di verde e di onde morbide ma imponenti. C'era un bel vento che spingeva verso terra e acqua calda... ah se solo avessi avuto un po' di coraggio e voglia di dannarmi per il parcheggio... allora si sarei sceso a Chiavari con il surfski e l'avrei lanciato tra le onde. Tuttavia ho preferito scendere senza siluri sul tetto, pacheggiare per bene passando sotto le sbarre a Chiavari e godermi i bimbi e una interminabile sessione di volo del nostro aquilone. Nelle onde ci ho nuotato e ogni volta che ne arrivava una e mi sollevava ho pensato come si sarebbe comportata una canoa o il surfski.... Oggi mi sono svegliato a Carasco in una mattina freschissima (14°C) e luminossisima, e assieme a Sonia mi sono dovuto "fare del male"... impacchettare tutto e rientrare a casa.

Il ricordo del mare mi lascia irrequieto e alla sera ... finalmente ....scendo all'Adda portandomi il surfski, lo metto in acqua con grande facilità (15 kg! che figata!) e parto per risalire il fiume con solo il costume, il salvagente e la pagaia.
Sono le 19.05, ho piedi nudi, i fianchi liberi ed equilibrio precario.
La pagaia prende bene l'acqua, lo ski scivola e si stabilizza, mi tranquillizzo, inizio a spingere, mi porto al limite del fiatone e resto li. Il fiume continua a scorrere, il sudore mi cola negli occhi, mi bruciano, non riesco a vedere anche perchè ho il sole in faccia, tiro dritto, do dei micro aggiustamenti di timone o lo sci continua ad andare. Passa poco tempo e sono all'immissione di una roggia laterale che fa turbolenza, di solito è un punto dove faccio un po' fatica a tenere la canoa in rotta ma lo ski sembra non sentire le correnti, prendo confidenza e risalgo oltre. Arrivo dove il fondale è sassoso e basso, l'acqua scorre velocissima ma lo ski altrettanto e mi porto ancora più su. Scende l'ombra, ho sempre il fiatone e sono sudato, mi fanno male le braccia ma l'acqua scorre via veloce e devo menare la pagaia con passaggi veloci per tenere il ritmo.
Alla fine arrivo ad un albero che uso come riferimento e guardo l'orologio... sono le 19.40 ... ci ho messo 35 minuti contro i 45 di quando vado in kayak.
Sono un po' deluso dal tempo (10 minuti meno non è tanto se penso che di solito col kayak non spingo)... giro lo ski con qualche difficoltà nella corrente decisa (al traverso lo ski non ha velocità e balla parecchio) e inizio a scendere.
La discesa è entusiasmante, di solito la faccio col kayak a pagaia ferma o quasi, qui invece non sento stanchezza e continuo a pagaiare cercando di affinare il movimento.
Torco bene il busto e spingo i piedi a ritmo alternato, la mia velocità si somma a quella dl fiume e godo.
In un attimo sono quasi indietro, giro per andare a spiaggiare in un punto intermedio (controllo del timone per vedere se aveva delle alghe) e arrivo vicino a terra con una velocità inaspettata... freno a tutta ed evito di sbattere.
Guardo il timone e lo vedo libero. Mi rimbarco annusando l'aria profumata del barbecue di un gruppo di slavi e tiro l'ultimo pezzo. Un'altra sbuffata e sono al punto di partenza, salto giù, prendo la barca sotto braccio e passeggio disinvolto sino alla macchina. Non sono nemmeno le 20.00, è l'imbrunire e sento di avere finalmente fatto un'uscita in surfski dedicata a lasciarlo correre spremendo quel che ho in corpo. Non ho pensato troppo all'equilibrio e mi sono goduto la velocità.
A parte la sudata non sono neanche stanco, è come pedalare con un rapporto corto, meni veloce ma lo ski non fa resistenza e la forza non è tanta.
Guido verso casa, tramonta il sole e sogno di portare lo ski allo stesso modo sulle onde oceaniche.
Forse un giorno...
;-))

17 agosto 2008

Bella giornata in gran relax . Mare con voglia di "lasciar fare" e con Ale non ce lo siamo fatto sfuggire : onda lunga residua , a tratti ancora potente e "bullesumme" di rimbalzo , su cui c'era parecchio da lavorare per Sirius & Baidarka . Gli scafi a V ....su un mare che ha voglia di fare sul serio .....una poesia ! Ci siamo fermati a tratti solo per "sentire lavorare gli scafi" . Colpo dietro a destra , risposta davanti a sinistra , piccolo rimbalzo appena percettibile di assestamento sulla parte anteriore al centro e micro vibrazione sul sedile , con uno scafo che NON beccheggiava e NON rollava !!!!! Le zone di surf sotto la scogliera erano discretamente serie , senza richiedere particolari performance , imponevano una navigazione di potenza ed equilibrio , con abbastanza esperienza da evitare di finire nel terminale della risacca , che era di un rispettabile volume . Ribolliva l'acqua sotto ed intorno agli scafi in mille triangoli sbuffanti . Era veramente bello ! Sono state 3 ore e spiccioli di pagaiare senza sosta , a buon ritmo , in compagnia di Ale , che in alcuni momenti mi spariva alla vista e lo vedevo seduto come un Nettuno tra le onde . In mare c'era davvero un gran traffico ! Barche da tutte le parti . Uno sfrecciare folle di scafi plananti e vele , che come noi approfittavano di quel mare divertente con cui giocare . Ragazzi e ragazze sportivi , impegnati in corse sfrenate sui wind surf e attempati signori a media andatura , goduti come noi di poter finalmente "sentir lavorare motori e scafi" e poter finalmente ritornare ad impegnarsi in una navigazione , che ricordava da vicino quella seria dell'inverno . Davvero tanta gente , ma sulle spiagge a parlare e cianciare , perchè in mare , fino a mezzogiorno.....c'era quasi il deserto assoluto ! Ma cosa se ne fanno delle barche ? Noi solita visita al mare piccolo , eskimazioni varie , tuffi e recuperi , con un'acqua chiara , pulita e tiepida ! Un incanto interrotto solo dallo scadere dell'orario del parking e dalla fame , che ci ha ridotti a sederci alla "Cantina del Polpo" !!! Dura la vita del kayaker del Levante ! Ciao gente !