venerdì 7 aprile 2023

Progressi col V1

In queste ultime settimane mi sono dedicato a pagaiare il mio V1 Kialoa, più o meno ci ho preso la mano e finalmente filo diritto senza troppe correzioni di rotta, ogni colpo va comunque dosato con attenzione, se non lo "ascolti" il V1 se ne va dove vuole lui.

Per capire meglio il movimento ho guardato su youtube delle gare di V1 tenutesi a Tahiti e mi sono fatto un'idea dell'impostazione, poi grazie ai video che mi ha fatto un amico, ho cercato di migliorarmi... ci vuole comunque pazienza.


Altra cosa che ho sperimentato è usare una piccola vela a palloncino, devo dire si riesce ad andare anche se effettivamente il vento deve essere proprio di poppa.



Per sfruttare bene questa cosa della vela però dovrei fare degli iato più lunghi e mettere anche un ama a destra... basta cercare in internet e si trova subito che c'è già chi lo fa.... magari un giorno...



Adesso però è troppo presto, prima voglio imparare bene la pagaiata base, per la vela c'è tempo :-)


lunedì 20 febbraio 2023

Kialoa

Il viaggio a Tahiti del 2022, la gara fatta a dicembre e un po' di letture hanno lasciato il segno, la mia vecchia sopita passione per i Va'a (detti anche V1 se sono mono posto) ha ripreso vigore, ho avuto la conferma che i Va'a sono barche divertenti e che tutto sommato ci si riesce a pagaiare anche senza troppa esperienza.

Ho quindi buttato il cuore oltre l'ostacolo e deciso di acquistarne uno, nel frattempo caso vuole che l'amico Tino abbia trovato una inserzione interessante e me l'abbia segnalata, una vecchia canoa Kialoa di Resinvetro fatta divisibile! 

Non me lo sono fatto dire due volte e l'ho acquistata al volo da un canoista di Ancona.

Secondo quanto mi raccontano gli amici della Canottieri di Firenze, si tratta di un modello che fu  sviluppato negli anni '90 a partire da un V1 importato dalla Nuova Zelanda.

Curioso è che nel frattempo stavo leggendo un libro sui V1 ("V1 A Paddler's Guide" scritto da Steve West di www.kanuculture.com) e vi ho trovato la storia del "Surfrigger" cioè un V1 Neozelandese che fu a sua volta derivato da un Va'a di Tahiti e dotato di timone per poter uscire con onda.

Confrontando le due barche potrebbe essere che la discendenza sia proprio quella...cambiano un poco i punti di attacco dell'ama ma... chi lo sa!

 

Il libro racconta che i V1 Tahitiani inizialmente erano fatti solo per la laguna protetta dal reef corallino e pertanto i neozelandesi che hanno poca barriera e tante onde vi aggiunsero il timone ma lasciarono l'opzione di smontarlo per poter pagaiare in puro stile Va'a; in effetti anche il Kialoa di Resinvetro ha un timone smontabile.

Dunque mi sono recato ad Ancona e ho portato a casa la canoa, essendo in due pezzi si risolve egregiamente il problema del trasporto.


Il giorno dopo ho fatto la prima prova in Adda, ho usato il V1 senza timone e devo dire che all'inizio non è per nulla semplice andare diritto, davvero controintuitivo per una barca di 7 m... ma è così.

 

A differenza dei V1 più "moderni" che avevo provato a Tahiti e che erano un minimo chigliati con un po' di V a poppa e prua, questo ha davvero zero chiglia, il fondo sotto è tondo come una bottiglia, come un tronco da cui appunto derivavano queste barche, per cui è come se pattinasse di traverso sull'acqua, non reagisce alla pagaiata circolare, anzi...  peggiora la rotazione dalla parte dove pagai!

Capisco perchè i neozelandesi ci aggiunsero il timone :-) 

Si tratta ovviamente del primo impatto, già al ritorno avevo capito di più come tenere le spalle e le braccia riuscendo a direzionare meglio la barca... da qua in poi sarà tutta una curva di apprendimento da percorrere.

Aloha.. anzi... Kialoa!


domenica 11 dicembre 2022

Giro di Montisola in invernale

 Oggi bella sventatina e pagaiata al freddo attorno a Montisola con AdB e Gbat.



Molto mosso in partenza nel canale tra Pilzone e Montisola, poi  relax nel tratto dietro l'isola e battaglina finale nel ridiscendere contro vento.

Giretto di pochi km che però mi ha fatto abbastanza soffrire alle mani dato che non avevo ancora tagliato a misura i polsini nuovi in lattice della muta, erano stretti e frenando la circolazione mi sono ghiacciato le mani... sembra un dettaglio ma non lo è!!

lunedì 5 dicembre 2022

Un week-end impegnativo

Questo week-end full immersion di pagaia, venerdì sera sono sceso ad Ameglia per la prima cena del Wiskie 2022 per poi uscire sabato a Le Grazie col mio vecchio Baidarka



Giornata uggiosa ma come sempre ci siamo divertiti e abbiamo dato fondo alle cibarie.

Alla sera cena con gran ritorno di Sergio e Francesco che mancavano da tempo, che bello ritrovarsi tutti a cena!


Alla domenica mattina via alle 7:00 per correre a Savona dove ho finalmente partecipato alla mia prima gara su un V6 Tahitiano grazie all'ospitalità degli amici della Wind and Sea




Che giornate stupende!




domenica 16 ottobre 2022

Time machine

 Senza più il van...... mi arrangio con la station wagon :-)

  

Week-end in fuga verso gli ultimi giorni di camping e veloce pagaiata col N.1 che ho potuto rimettere sul suo vecchio Anas!

La macchina del tempo! Son passati dieci anni da quest'altra foto qui sotto, che spettacolo rivederli insieme!



domenica 18 settembre 2022

Ritrovarsi ogni tanto...

 ... fa sempre piacere!

In mezzo al mare, tra Sestri e Moneglia... fugace saluto con Pongo di passaggio!

W l'Italia!



martedì 16 agosto 2022

A lezione da Bruno

Ferragosto a Moorea, il tempo è decisamente brutto, piove, non dovrebbe essere così, gli isolani dicono che è del tutto anomalo... 


... pazienza, oggi è comunque una bella giornata perché sono finalmente riuscito ad organizzare di fare lezione di conduzione di canoa Va'a.

Passa a prendermi la signora Gislaine in hotel e mi porta alla sede di We do Va'a dove conosco Bruno Tahuiro, un 40enne che è stato un grande campione di Va'a e che ora è campione dei master e trainer della mitica squadra della Shell V6.. decisamente esagerato per un principiante come me, ma è l'unico che ho trovato!

La sede è una casa fronte laguna con tanti outrigger appesi qua e la, Bruno è un po' timido perché avevo anticipato a Gislaine che non parlo francese e lui non sa come rivolgersi a me, allora io abbozzo comunque due frasi col mio francese maccheronico e subito ci troviamo a nostro agio.

Mi cambio, mi danno una bella maglia rosa con grafiche di Moorea e si parte con Bruno ed un altro ragazzo di aiuto (purtroppo non mi ricordo il suo nome!). 


Alla partenza i due mi stanno molto vicino ed attenti, ho la netta sensazione che si aspettino che io vada subito a bagno, invece me la cavo, inizio a spingere la barca tutto sommato diritta e si inizia quindi a pagaiare verso il largo.


La laguna è tranquilla anche se fuori frange una bella onda. Bruno mi spiega che sul V1 non esiste un numero di colpi predefinito da fare a destra e sinistra, quello c'è solo sui V6, sul V1 comanda il mare e "la glisse" bisogna sempre "voir la glisse".... termine che mi dirà 50 volte e che capirò poi a casa col vocabolario che intendeva "la scorrevolezza" :-)





Dopo un po' di giro in laguna Bruno mi dice "dai vai bene, ti porto fuori dal reef" e ci dirigiamo ad una bocca di laguna; a lato frangenti imponenti che si schiantano sul corallo affilato ma il canale di uscita è largo e facile da percorrere.


Usciamo dalla bocca e di nuovo il mare è tranquillo, respira di onde lunghissime, ma dato che non frange sembra quasi piatto. 


Il frangente sul reef è comunque sempre li dietro di noi, fa un po' impressione perché appena ti allontani dalla bocca non la vedi più, è nascosta dalle onde e se non sai che è li non la trovi, certi punti in alcuni momenti sembrano piatti, sembra di essere alla bocca ma poi vedi che di colpo si alza il frangente... immagino qui la navigazione non sia poi così banale.

Pagaiamo per un po' lungo il reef esterno scendendo a SE sino a che Bruno mi dice "adesso facciamo un po' di surf a tornare indietro". Ci giriamo, io sono un po' lento e il ragazzo aiutante subito mi fa vedere un interessante trick, mette un piede in acqua a fare perno e la sua canoa frenata da un lato gira più decisa, semplice ed intuitivo.

Il ragazzo mi spiega anche la posizione delle gambe facendomi vedere cosa fa lui, capisco che si possono spostare le gambe avanti e indietro a seconda della propulsione; peccato capirsi poco perchè mi sembra davvero volenteroso di raccontare la tecnica.

Torniamo verso la bocca di laguna ed effettivamente anche l'onda lunghissima spinge un minimo la barca, incredibile, sembra di stare sul piatto ma si va. La mente corre alle onde corte e ripide del mediterraneo e già sogno di surfarle in futuro con un Va'a di questi.

Al rientro stringiamo un minimo verso destra nel passare la bocca, in pratica anzichè stare nel centro che non ha onda ci teniamo dove rimane mezzo metro scarso del bel frangente che sul reef schianta rumorosamente.

Provo a prendere velocità e tenere la canoa perpendicolare all'onda ma una passa e mi scappa via, l'altra la prendo ma mi storta un poco, lavoro tanto di pagaia a frenare da un lato sperando di raddrizzare ma perdo solo velocità e di nuovo l'onda va via, mi rendo conto che la conduzione di sti siluroni è tutt'altro che semplice.

Bruno e il ragazzo mi guardano comunque facendomi capire che vado bene, gli chiedo sempre maccheronicamente "alor je peux acheter en va'a et alleè dans la mediterraneè??", loro ridono e annuiscono "oui, oui!!"

Andiamo verso terra che diluvia, sta passando un fronte di temporale anche se qui gli spazi sono tali che è tutto amplissimo e sarà una brezza da 10 nodi, comunque la canoa va facilmente al vento e questo mi fa pensare quanta tecnica ci vorrà da noi con vento più variabile e onde più corte.

A terra appendiamo le canoe e nella semplice ma ampia capanna mi offrono un pranzo a base della buonissima frutta locale, scopro un cocco molto morbido, buono e dolce.... mi spiegano che è quello poco maturo oppure non ho capito nulla della spiegazione franco - tahitiana ed è un'altra varietà :-)

Tutti i presenti ci tengono a farmi capire quanto Bruno sia importante a Tahiti, quanto sia un grande campione, mi fanno vedere dei video delle sue gare sui telefonini... io di contro mostro qualche foto dei kayak greenland che suscitano il loro interesse e così passiamo un'oretta prima di salutarci.

Il ragazzo che mi manderà poi le foto fatte in mare mi saluta dicendomi "il prossimo campione sarò io", Bruno ride ma annuisce dandogli delle pacche sulle spalle già belle robuste per il tanto pagaiare.





Che dire... ho speso un po' per la lezione ma ho fatto davvero una piacevole esperienza con due fortissimi pagaiatori locali, per tutto il resto c'è mastercard :-)





venerdì 12 agosto 2022

Paddling in Moorea

Dopo i giorni a Tahiti ci siamo spostati sull'isola di Moorea, qui ho potuto provare un outrigger da pesca messo a disposizione dal nostro hotel.

Divertentissima anche se son partito che era di poppa e l'ho pagaiata sempre al contrario, nel piatto della laguna va bene tutto.


Il bilancere è praticamente un ramo, quel poco che galleggia basta a tenere la barca stabile e il suo peso non ti fa ribaltare dall'altra parte.


La seduta è semplicissima, alta, si ha un bel contatto con le ginocchia e la barca si porta anche con le gambe.





E' una barca decisamente pesante ma comunque facile da usare... certo due santi quando la tiri a terra magari li invochi... ;-)




mercoledì 10 agosto 2022

Finalmente su un Va'a !

Dopo averlo messo tra i miei obiettivi 10 anni fa, quest'anno son riuscito ad andare (in viaggio di nozze) a Tahiti dove ho finalmente provato una vera canoa Va'a polinesiana.


Condivido pienamente e riformulo quanto scritto dal Gruppo Va'a Italia: 

Solo chi l’ha già fatto conosce la sensazione che si prova a pagaiare su un Va'a. Il gesto della pagaiata è paragonabile ad una danza, la delicatezza di sfiorare l’acqua con l'Ama in un difficile equilibrio di forza e tecnica, la compostezza della seduta alta con i piedi nel fondo dello scafo e la ritmica flessione del busto quando si va a cercare più acqua sotto la pagaia. Il senso di rinascita ogni volta che si passa da un lato all' altro nel pagaiare. Il sentire scivolare lo scafo sull’acqua cercando la perfezione della tecnica. L'inebriante spinta dell’onda catturata dopo aver pagaiato con potenza a cui segue la sfida di mantenere la traettoria timonando, non è solo uno sport, è uno stile di vita, è un'arte antica che ci hanno regalato le popolazioni del grande Oceano Pacifico.

I Va'a sono bellissime barche, molto filanti e rappresentano per l'Oceano pacifico quello che il kayak Greenland è per l'Oceano artico.

Pazzesche le misure, circa 7,2 metri che le rendono davvero difficili da trasportare (almeno in Italia, a Tahiti le vedi sul tetto delle Renault 5).

  

Interessante la legatura dell'ama ancora realizzata con gli elastici


Un poco di modernità: il pozzetto è dotato di paratie così la canoa è inaffondabile.

 


Non sono barche facili e nemmeno i Tahitiani ci tengono a modificarle, per quello ci han già pensato gli Hawaiiani che hanno creato le OC1 più sbananate e dotate di timone, le hanno rese divertenti e facili sulle onde. Io stesso ho una vecchia OC1 Tsunami Allwave che adoro ma devo dire che questi Va'a sono un ritorno alle tecnica delle origini, un po' come usare la pala greenland al posto della europea.

Io me ne sono innamorato, sono barche scorrono ma richiedono una pagaiata attenta, vanno facilmente al vento, prima di portarle fuori laguna serve una certa esperienza ma affascinano per la loro semplicità.

Una qualità inaspettata è che  hanno una seduta che permette di tenere la schiena diritta, le mie vertebre L4-L5 ringraziano :-))


Dopo questa prova spero tanto di poterne portare una in Italia in futuro.

Aloha!!




domenica 19 giugno 2022

Metti un greenland alle 6 del mattino

Per sfuggire alla pazza folla dell'estate abbiamo deciso di scendere in Liguria alla sera, buttarci a dormire in tenda e farci una bella pagaiata alle 6 del mattino dopo.


Che bello partire con la spiaggia che ha tanta gente quanto a gennaio


Lungo tutto il percorso si rimane in ombra sino alle 7:30, fantastico pagaiare col fresco del mare stando all'ombra!


Alle 8:00 eravamo già a Moneglia dove però ho avuto una piccola delusione: il mio amato "Pizza a metri" ha chiuso!! 

 



venerdì 3 giugno 2022

Bonifacio e ultimo giorno a zonzo

Quarto giorno di navigazione, finalmente un tratto che sognavo da tempo di fare: Capo Pertusato e Bonifacio.

Il tempo è un poco cupo, c'è ancora vento ma non a livelli da disturbare la nostra navigazione, le onde di rimbalzo nell'ultimo tratto prima dell'imbocco di Bonifacio sono abbastanza formate... il tutto contribuirà a sentisti più "orgoglioni" della giornata.

Capo Pertusato




Il mare è al top!


Una volta dentro Bonifacio è tutto più calmo, ci riuniamo per un ultima foto di gruppo.

  

Che piacere arrembare la canoa sulle mura, vuol dire che sei arrivato!

Con un taxi si va a recuperare le auto a Saint Ciprien e poi ci troviamo un camping a pochi metri dal porto.


Serata nella parte alta di Bonifacio per una cena di pesce a degna chiusura del giro.

Riassumo qui sotto il percorso principale che abbiamo fatto in questi 4 giorni di navigazione e talvolta di attesa.


Il giro proseguirà con un altro giorno a zonzo sulla costa ovest... poi come sempre si deve 
tornare a casa!


Rimarrà sempre nei miei ricordi tutto quell'azzurro e quella bellezza di un isola del mediterraneo nel pieno della sua stagione più bella e la conferma di un grande insegnamento:

No 5 star hotel can beat this!