domenica 23 gennaio 2011

IkdM - Il Kayak da ..... Merenda

Domenica 23 la società dell' IKdM si è ritrovata ad Albisola per una uscita dallo svolgimento incerto data la  tramontana di buona intensità.

I presenti erano:
- il sottoscritto (ufficiale Starbuck)
- Cesare (indigeno Queequeg)
- Luca (ufficiale Stubb)
- Massimiliano (primo ramponiere)
- Gianmaria (secondo ramponiere, acquabianchista aggiunto al mare)
Il capitano Antonio-Achab era "allettato" dopo essere stato morso da Moby Dick ma moralmente era con noi.


Un buon abbigliamento ci ha permesso di goderci la giornata nonostante ci fosse un'aria davvero pungente.

Ci siamo diretti verso Varazze in quanto è il percorso più protetto rispetto alla tramontana, abbiamo pagaiato poco più di un'ora e ci siamo fermati ad una piccola spiaggetta che era ben riparata dal vento.


Alla spiaggia è stato chiaro che la nostra interpretazione dell'IKdM  non è "Il Kayak da Mare" ma bensì "Il Kayak da Merende".
Una bottiglia di Col Vetoraz millesimato 2010 ha aperto le danze, si mangiato dalle minestre ai panini col salame, alla fine abbiamo chiuso con torta alle noci, torrone al cioccolato e caffè.


Questa uscita in mare è stata la prima di Gianmaria che qui è ritratto sul mio mitico Greenlander. La giornata di tramontana offriva solo vento contro cui spingere e niente onda, peccato perché un minimo di ondulazioni avrebbe permesso a lui che è avvezzo ai fiiumi di godersi appieno l'esperienza. Pazienza, ci saranno altre okkasioni!


In compenso il cielo era limpidissimo e ci siamo quasi quasi abbronzati, non male per essere una domenica mentre mezza Italia era sotto la neve.


Arrivederci alla prossima uscita!

Taja, taja...

Oggi il dr Frankenstin (ma non era Frankenstein?) ha "calato la mannaia" su un altro povero pezzo di equipaggiamento inopinatamente lasciato sotto le sue sgrinfie.

Ho così ridimensionato la pagaia Aleutina da 259 cm che avevo costruito tempo fa per Antonio (si vede nella foto dove avevamo allineato tutte le pagaie possibili immaginabili per un doveroso confronto di lunghezze)


Dunque con mano sicura(?) ho tagliato via 7 cm per parte e poi ho riprofilato il terminale della pala. Non è un lavoro ottimale (andrebbe ripresa tutta la pala a scendere di spessore) ...ma per un primo test va bene così.


Il risultato si vede in comparazione tra la mia Avatak Terranova da 240 cm e con una aleutina sempre da 240 fatta dal mitico Sword (alias Tino): una pagaia di soli 235 cm e con una forma abbastanza ristretta e sfuggente.

Nottetempo ho messo della resina così da poter provare la pagaia già al mattino seguente.



Le prove del giorno dopo hanno confermato che il risultato è stato eccellente, la pagaia è diventata agilissima, leggera di passata, mantenendo però una buona parte della sua proverbiale potenza e portanza in appoggio!...infatti mi è stata sequestrata per il più del tempo!! (vero Massimiliano? vero Luca?)




domenica 16 gennaio 2011

Il sole e Framura

L'ultima volta d'inverno forse fu due o tre anni fa. Eravamo un bel gruppetto e se non sbaglio c'erano anche allora dei sub. Framura e' sempre un approdo speciale, un luogo particolare, un angolo di Liguria, di sole e di
gatti. Se ne sta nascosta dietro quello scoglio in compagnia della sua madonnina. La Signora da lassu' la guarda, ama la sua gente e protegge le sue barche oggi allineate, inerti, in attesa di un ritorno. Per me ed Alex passare di qua e' quasi un rito. Framura e' luogo di tanti ricordi, di passaggi veloci e lunghe soste ristoratrici. Ci ricorda il caldo estivo e l' ombra scovata sotto ai gozzi. 


Quella di oggi era bellissima, frastornata dal sole e dal tepore fuori stagione. Verranno ancora giorni di burrasca, urli di vento, di libeccio forte, fragori e spruzzi, ma quel tepore di oggi ha rubato un giorno all'inverno. 


Chissa' per quale motivo Framura e' anche luogo di incontri e anche oggi non si e' smentita : una coppia giovane, Edoardo e Marta su un doppio. Povero ragazzo, a parole lo abbiamo frastornato, ma questa sera avrà qualcosa da ricordare, come la breve pagaiata con l'Avanaq e un gruppo di amici!


La madonnina con molta pazienza ci avra' perdonato se non le abbiamo badato. Intanto lei sa che siamo tanto epicurei e poco penitenti, ma come si faceva a resistere ? Anche lei avra' contribuito a mettere insieme quei quattro amici chiacchieroni ! Avvolti in quella bellezza azzurra, posati sotto un sole primaverile...sollecitati da.. quelle polpette....quei moscardini divini....!!!


Insomma, credo che quella statuetta slavata dall' acqua, erosa dal vento e corrosa dalla salsedine abbia abbassato il suo sguardo di benevolenza su  quei 4 kayaker.





Ha apprezzato la nostra preghiera di ringraziamento alla vita, recitata alla nostra maniera e ci ha dato un arrivederci a presto!
Ciao madonnina !

(testo by Antonio Colantuoni)

sabato 15 gennaio 2011

Sirius seat: installation

Stamattina ho installato (provvisoriamente con il Kostrufiss)  il sedile sul Sirius così che domani Cesare lo possa provare.

Ho iniziato con la tracciatura delle impronte dei longheroni


Ho quindi portato fuori il sedile che avevo rifinito con delle pezzette di carbonio per irrobustimento dei longheroni.


Ho spalmato il Kostrufiss dove andavano a cadere i longheroni (sorry no photo in quel momento da mani impiastricciate) e poi vi ho posato sopra il sedile 


Il risultato non è neanche male, da vedere se questo incollaggio terrà il tempo necessario (un paio di uscite) per provare bene l'assetto. Se sarà OK fisseremo il sedile con della resina.


Questo tipo di fissaggio permette di avere un sedile pienamente solidale con lo scafo a tutto vantaggio della bontà di conduzione del kayak.

mercoledì 12 gennaio 2011

A serious (o sirius) seat

Domenica ho portato a casa un paziente in "sirius" condition... ha un sedile da installare al più presto!


Dopo aver adagiato il paziente nella corsia di ospedale ho portato il sedile al tavolo operatorio


Con mano sicura, io doktor Viktor von Frankestin (ma non era Frankenstein?), ho eseguito i primi tagli



Ho poi rilevato e ricreato con due assi il fondo a V del Sirius, potendo così verificare la bontà dei longheroni di appoggio che tempo fa avevo creato sotto il sedile



Verificato che le ossa...pardon, i longheroni erano OK sono passato alla "carbosintesi" (un po' alla buona devo dire, ma a mia discolpa posso solo addurre che tra la prima e l'ultima foto di questo post ci passano solo 12 minuti...)


Il tutto adesso sta asciugando in attesa delle ultime limature et incollatura sul fondo del Sirius, Cesare preparati al test!

Buridda e corrida

Dopo aver pagaiato da solo il 1° gennaio (non potevo perdere la ricorrenza) finalmente domenica 9 gennaio siamo usciti in gruppo da Recco con destinazione S.Fruttuoso

Ampie nuvole di scirocco avvolgevano il monte di Portofino creando una atmosfera da "mare tempestoso"
Nella baia alla partenza le onde erano gentili e qualcuna anche buffa (maestria di fotografo di Antonio)


La navigazione fuori da punta Chiappa si è fatta più movimentata data l'onda da sud e relativo rimbalzo contro le murate verticali del monte di Portofino. Cesare con la sua Joe Blenis pagaiava con passate veloci, tutto dedito a tenere in rotta il fido Avanaq.


 L'arrivo a S.Fruttuoso aveva un po' d'onda ma molto affrontabile.

 A S. Fruttuoso abbiamo fatto solo una sosta con però "aperitivo" a base di minestrone Knorr

 Alla ripartenza ... che bella la pagaia Tooksok di Luca...invidia!

Il ritorno è stata una corrida di surfate, progressive lunghissime ma su un mare di fondo irregolare e di rimbalzo che ci ha estratto qualche imprecazione stile "ma che ..zzo di onde!!".
Il Benzi però ci dava dentro bello deciso, eccolo qui in pagaiata agguerrita!... il Colantuoni fotografava imperterrito (comoda la V del Sirius neh!?)


Come al solito, rimango stupito di quanto tenga bene questo tipo di mare la chiglia a V (vabbè questo lo dico sempre..ma tant'è...è vero!!)




Ma il clou della giornata doveva ancora venire, ad un certo punto al ritorno in spiaggia sono apparsi:
- tome piemontesi
- pane nero
- mostarda piccante di fichi
- salame
- BURIDDA!!!!!!!! (grande Cesare)
- bottiglia di Champagne BRUT!!
- mega barra di cioccolato Novi


Non abbiamo avuto altra scelta che mangiare a più non posso, nemmeno una certa pioggerellina ci ha fermati; alla fine però lo scenario si è messo in linea con la sontuosità del pranzo.


Non mi resta dunque che ringraziare tutti gli amici che hanno reso speciale questa uscita, in attesa di replicare!