domenica 13 dicembre 2009

Wiskie 2009

Anche quest'inverno si è tenuto a Bocca di Magra il Wiskie, ovvero il Winter Italian Sea kayak event... come sempre ottimamente organizzato dal Luciano.

La buona organizzazione e la passione di tanti ci ha portato ad essere in circa 80 kayak in acqua ... non male per essere uno dei WE prima di Natale!


























Abbiamo avuto due giornate diverse, il sabato di sole e mare placido, mentre la domenica era un po' coperto con vento ed aria più fredda.








Il primo giorno, sabato 12, siamo andati da Bocca di Magra sino a Lerici mentre la domenica siamo partiti da Le Grazie (La Spezia) ed abbiamo circumnavigato le isole di Palmaria, Tino e tinetto.

lunedì 23 novembre 2009

Brandacujun !

Grazie a Cesare sabato 21 è stata la giornata del "brandacujun"... squisito piatto ligure e marinero.

In mattinata Cesare, Antonio, Mauro, Tino ed io ci siamo trovati a Bergeggi per una tranquilla pagaiata sino a Varigotti e ritorno.

Il mare era calmissimo (piatta a capo Noli!) e ci siamo pertanto goduti una pagaiata in totale relax.















A ritorno abbiamo cercato un po' di acqua mossa vicino alle piccole grotte che il mare scava incessantemente nelle scogliere di calcare
Anche nelle giornate di calma la sola onda lunga di fondo "ingavona" dell'aria nelle grotte facendo delle piccole esplosioni di schiuma che contribuiscono al lavorio del mare.
Questo effetto si crea con le scogliere di calcare e non lo avevo mai notato nel levante ligure dove si hanno altre tipologie di roccia
















Una volta rientrati al punto di partenza abbiamo mangiato tutti assieme in spiaggia gustando l'ottimo brandacujun fatto da Cesare.

Tutti abbiamo apprezzato così tanto che abbiamo subito chiesto la ricetta a Cesare.

Pubblico qui sotto le sue indicazioni:



Brandacujun: etimologia

1 versione

Il più “maschio” fra i prodotti tipici liguri. È uno dei tanti piatti che la tradizione vuole sia nato dalla fantasia (e dalle necessità) dei marinai liguri. Lo stoccafisso (il merluzzo essiccato al vento alla maniera nordica) è piuttosto diffuso nelle abitudini alimentari dei navigatori mediterranei, che lo hanno utilizzato in modi diversi. Caratteristica di questo piatto è che il prodotto principale non è mai stato e mai potrà essere dei nostri mari, tipica delle cucine marinare che hanno nei secoli carpito tesori gastronomici del mondo.

Il “brandacujun” è facile da preparare ed adatto alla vita di bordo. Si fanno cuocere il pesce e le patate, si uniscono poche cose (un po’ di limone, pepe, aglio, prezzemolo, e si aggiunge l’olio extravergine d’oliva. È a questo punto che interviene la “manovra” caratteristica del brandacujun: la pentola viene afferrata e scossa a lungo (da qui il verbo, brandare, che compone la prima parte del nome), fino a ottenere una poltiglia profumata e gustosa. Pare che la seconda parte del nome sia nata nelle giornate di cattivo tempo, quando i marinai dovevano stringere tra le gambe la pentola e il mare mosso pensava al resto.

2 versione

Curiosa è l'etimologia di questa parola: la prima parte deriva dal verbo brandare che in provenzale antico significa "scuotere" mentre la seconda parte sembra derivare dal fatto che fosse delegato a a questo compito il componente meno sveglio della famiglia.
L'area del nostro "brandacujun" si restringe alla provincia di Imperia; meglio ancora all'estremo ponente con le sue vallate con timide presenze - più che altro storiche - a Nizza ed a Mentone dove con simpatica assonanza linguistica diventa "brandaminchan". La ricetta non è codificata in senso assoluto ed ogni zona, vorrei dire ogni cuoco o cuoca o famiglia ve ne darà una sua versione aggiungendo o togliendo questo o quell'ingrediente; eccone una scarna e fedele all'originale

La ricetta
Ingredienti

Per 8 persone

  • 1,8 kg di stoccafisso ammollato
  • 1 kg di patate
  • 2 spicchi d’aglio
  • alcuni rametti di prezzemolo
  • sale
  • pepe bianco
  • olio extravergine d'oliva della Riviera Ligure di Ponente (meglio: della Val Nervia
Tagliate a pezzi lo stoccafisso e mettetelo sul fuoco in una capace pentola bassa piena di acqua fredda salata, quando raggiunge l'ebollizione abbassate la fiamma ed unitevi le patate pelate e tagliate in due, continuate la cottura sino a che le patate saranno morbide; ci vorrà una mezz'ora ed avrete nello stesso tempo lo stoccafisso cotto. Scolate il tutto e lasciate intiepidire per poter schiacciare le patate e ripulire lo stoccafisso di pelle e lische, sminuzzandolo via via con le dita. Rimettete patate e stoccafisso nella pentola di cottura, condite con sale e poco pepe bianco, unite il trito di foglie di prezzemolo e spicchi d'aglio ed abbondante olio extravergine d'oliva. Rimettete il coperchio alla pentola di cottura e per maggiore sicurezza avvolgetela in un ampio strofinaccio che annoderete. Cominciate allora a "Brandare" (cioè a muovere la pentola con movimento rotatorio, scuotendola ogni due o tre giri) per il tempo che basta ad amalgamare tutti gli ingredienti ed ottenere un composto omogeneo nel quale si possano tuttavia individuare le patate e lo stoccafisso.
Fin qui la ricetta; siccome a "brandare" uno si rompe davvero i coglioni, io prendo una forchetta da cucina e opero con quella schiacciando e amalgamando il pesce e le patate fino a quando ne ho voglia.

Importante: lasciate riposare 12-24 ore

Potete servire caldo, ma non bollente, completando con una macinata di pepe ed un bel filo d'olio extravergine d'oliva oppure anche a temperatura ambiente, meglio dopo una bella pagaiata in kayak con i vostri amici!


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lunedì 16 novembre 2009

Autunno

Dopo aver "saltato via" l'estate causa lunghe permanenze di lavoro all'estero... sono di nuovo a casa, con i miei amici, nel mio mare, nella mia barca a guardare gli stupendi panorami del mare d'autunno.














Domenica 15 novembre era una bella giornata con vento, non forte ma neanche debole, diciamo il giusto per tenere l'ambiente vivo, con onde lunghe da SE e con la luce che filtrava da grandi nuvole.

Dopo un po' di pagaiare controvento in direzione di punta Manara, rapiti dalla bellezza dell'orizzonte e spronati dagli spruzzi di acqua salata, ci siamo girati verso la baia piccola di Sestri Levante ed abbiamo vinto il nostro "ticket to ride" per la giostra del surf.

Cesare era con l'Anas Acuta di Antonio, barca da lui mai usata prima e per di più senza skeg, ed ho ammirato come in pochi minuti gli abbia "preso le misure" riuscendo a tenerla bella diritta giù dalle onde.














Il mio Baidarka come sempre filava come un treno e anche Antonio e Cesare si sono stupiti di come potesse stare fermo, basta non pagaiare e contrastare quel minimo col busto la tendenza a partire in surfata, per poi partire a mo' di schioppo se appena davo due colpi di pagaia per lasciarlo correre.






Dopo il surf ci siamo infilati in "piscinetta", piscina naturale che sembra sia stata concepita per i kayakisti che vogliono esercitarsi in tranquillità, 1 m di profondità e pareti rocciose che la proteggono dal vento.

Anche in piscinetta, come prima nel surf, il mio "giocosissimo" Baidarka mi ha permesso di fare tante strane manovre in scioltezza.

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Superfluo dire che l'uscita si è conclusa "gambe sotto il tavolo" alla Cantina del Polpo assieme ad Antonio e Cesare dove abbiamo a lungo chiaccherato di kayak e sognato i possibili viaggi da fare nel 2010...

lunedì 20 luglio 2009

Outrigger

Questo WE l'ho passato al mare con l'idea di fare la ELC (Portovenere - Sestri) ... attività che poi è sfumata dato il meteo inclemente (forte vento e mareggiate da ovest)
Sabato è passata la sfuriata principale, dato l'ovest pieno anche la baia di Sestri era, una volta tanto, battuta da onde imponenti.
I bagni hanno dovuto togliere le prime tre file di ombrelloni, fuori nella baia non c'era anima di barca (se escludiamo due tizi in moto d'acqua, poi andati a bagno e ripescati dalla guardia costiera e trasportati via in elicottero).
Il panorama era da oceano, cielo azzurrissimo, sole, onde... non ho resistito, ho ricacciato indietro la mia naturale fifa e ho provato ad uscire in outrigger.



All'imbarco mi spavento un po', drappello di venti persone a guardarmi con esclamazione "guarda il matto...!", ripensamento... ma poi atteso il tempo giusto, vedo una calma, via in corsa, salto velocissimo sulla canoa e do potenza.
Prima onda, niente di che.
Seconda onda bella impennata e spanciata da "qui si rompe qualcosa" ma ancora fattibile
Terza onda... cacchio com'è veloce e verticale, perchè mi sono messo qui...altro che calma... che pirla, come faccio a tirarmi via? ...adesso mi faccio male... fifa, fifa, pala in acqua, spingi a tutta per non cadere indietro.... e ...
...buummmm!!! ....
....squaassshhh!!!..
.... .....
... sono passato!!!
aaahhhh.... grande relax !
Mi porto fuori, vento e onde lunghe e progressive, una pacchia, esco nella baia e rientro con lunghe surfate.
Ma ne faccio solo 7-8 , sto fuori poco perchè ho il pensiero dello sbarco.
Mi approccio a riva, vedo la gente nei primi metri frustata dalle onde, tutto sommato si divertono e magari mi recuperano, prendo coraggio, aspetto una apparente morta, cerco un punto senza gente, spingo e ...voilà... arrivo a terra veloce e scendo in corsa, abbranco la canoa al volo e sono al sicuro in spiaggia!
Cosa dire: sabato l'outrigger mi ha dimostrato che 9000 anni di oceano non sono paglia, che certe forme di scafo, pagaia, il concetto di posizione libera per scendere rapidi etc... alla fine rendono!
Io non sono un esperto, eppure ho potuto uscire in condizioni proibitive e divertirmi!!!!!
Giusto qualche giorno fa scrivevo:
<<< ...mi sto convincendo che qui in Italia dovremmo sfruttare di più la variabilità del nostro clima: in inverno possiamo avvicinarci al kayak dei mari del nord mentre in estate dovremmo avvicinarci alla canoa dei mari del sud. La maggior parte delle ultime uscite le ho fatte con l'outrigger e lo trovo veramente divertente. E' impagabile andare in zone di medio fondale, saltar giù dalla canoa, nuotare verso il fondo, guardare su e vedere la sagoma della polinesiana lassù ad aspettarti, risalire in superficie e rimontare sulla canoa in totale facilità. Non ne ho esperienza diretta ma la mia impressione è che con mare anche forte tutto sommato l'outrigger rimanga un mezzo abbastanza sicuro...>>>>>
Ora posso confermare anche le impressioni sul mare mosso: è un ambiente pericoloso ed è meglio starci lontano, comunque a volerci mettere il naso lo si può fare anche con la canoa polinesiana.... con altrettanto "pedigree" che non il kayak groenlandese / fluvial che vogliate.

martedì 21 aprile 2009

giovedì 2 aprile 2009

Tahe Marine Greenland in the sea

Finalmente ho avuto la possibilità di provare il Greenland della Tahe Marine in mare.... beh il tempo non era un granchè .... ma come sempre ha vinto lo stato d'animo del "chissenefrega!!!"

La barca è veramente minimale e faccio fatica ad entrarci quando è a terra (basta che il fondo fletta un minimo e non ci passo più) in acqua ciò non avviene e ci entro discretamente (chi ha detto che sono un ciccione eh?!)

Una volta in acqua è veramente una piuma e si può fare qualsiasi manovra con la sensazione di pieno controllo.


Credo che questa barca sia quanto di più vicino io abbia potuto provare rispetto ad un kayak skin-on-frame.

La posizione nel pozzetto non mi entusiasma, i pedalini bassi non permettono di spingere con i piedi e ciò mi disorienta oltre a stancarmi un po' (senza un buon appoggio ai pedalini io tendo a contrarre le gambe per agganciare il ponte)

Per il resto lo scafo è veramente buono e risponde a tutte le manovre, impressionante l'appoggio laterale, mi sembra l'Anas acuta o il Greenlander NDK nonostante sia di ben 5 cm più stretto.



L'eskimo con le mani dovrebbe essere facile... qui ero al primo tentativo, un po' distratto e sbagliando la testa l'ho clamorosamente fallito... ma si vede come la barca quasi me lo conceda.


Il kayak è veloce pur avendo un'opera viva non lunghissima (in tutto è 5,50 m ma gli slanci di prua e poppa tolgono molta lunghezza) e pur essendo un "hard-chine".

Uno scafo così profilato e reattivo non avrebbe bisogno di skeg, uno "zicchino" di inclinazione e compensi onda e vento... volendo usarlo lo skeg evita che la prua "sbandieri" eccessivamente mentre si spinge decisi e pertanto è utile a guadagnare velocità e scorrevolezza.


In definitiva il tahe Marine mi è sembrato un gran bel giocattolo per gli "esercizi" in acqua, uno scafo che può appagare chi ricerca la purezza delle imbarcazioni ancestrali e che però richiede un certo spirito di sacrificio a chi come me è 90 kg e nonostante ciò si ostina ad infilarsi in barchini minimali.
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giovedì 19 marzo 2009

How far is Greenland?

Scusi ... mi potrebbe dire... ma la Groenlandia è ancora lontana?
Questo sembrava chiedere Antonio una volta salito sul suo nuovo kayak Tahe Marine Greenland
Ecco quindi le sue impressioni

Sorry... can you tell me... is Greenland still far away?
This looked to be a possible question from Antonio as soon as he jumped in his brand new Tahe Marine Greenland kayak.
So.. let's read what was his impression.





Due pagaiate , due di numero, un piccolo accenno di edging e ....radiografia, penso abbastanza azzeccata , del kayak appena messo sotto il culo !!!
Two strokes, really only two blade strokes, a small edging and.... I believe I have a good enough evaluation of the boat under my butt!!!



Scafo estremo, ma sicuro, con molta sensibilità, con appoggio perfetto sul fianco.
The hull is extreme but safe, really responsive, with a lot of support when edging.

Profilo bassissimo , chiglia in acqua con design hard chine .
Low profile, low hull with hard chine design.




Ottima manovrabilità, buona resistenza al vento , fantastica sensibilità trasferita al corpo del kayaker e conseguente risposta di obbedienza al comando .
Really manoeuvrable, almost no windage, superb feeling to kayaker's body and so also good responsivity to kayaker's command.

Una piuma sull'acqua , uno scafo da gioco, una barca tecnica , riprodotta da originale skin on frame Inuit, un niente sulla pelle del kayaker di turno, ideale per corporature leggere.

A feather on the water, a playboat, a technical boat, with a design close to the Inuit skin on frame, a light touch on the kayaker's skin, ideal for light people.

Il pozzetto è stretto in entrata (strettissimo e quasi al limite dell'accessibilità), ma dentro ci stai larghino (e questo è sorprendente), tanto che ci "metterò mano" , cambierò la seduta , ancorerò meglio le gambe etc.
The cockpit is really narrow (to the limit to be able to enter it), anyway when seated there is still some space (that's surprising). I will customize the seat and underdeck to properly lock myself in when seated.

mercoledì 18 marzo 2009

Sirius but not serious

Finalmente domenica 15 abbiamo festeggiato il nuovo kayak di Mauro... un fiammante Sirius S.

At last on sunday 15th we enjoyed the new Mauro's kayak ... a brand new Sirius S from P&H seakayaks.


Come sempre la voglia di scherzare e giocare in acqua ha avuto il spravvento sulla temperatura dell'acqua. As usual we played and made jokes in the water regardless the temperature.

Antonio era in forma ed ha anche provato qualche hand roll... ma l'inverno non perdona! ... si è rigidi e il kayak non sempre gira... ahi ahi!!! ( io nemmeno ci ho provato...)
Antonio was in good shape and he tried some hand roll... but winter rules!... we are rigid and the kayak is not always rolling.... tsk tsk...!!! (I did not dare to try...)


Io mi sono invece dilettato a fare dei video subacquei... anche questo è divertimento!
On my side I dedicated myself to some underwater filming... that is also fun!

lunedì 2 marzo 2009

Framura, ricordi di ELSKC


Qui il mare ci si infila a fatica. E' un rifugio protetto, dove anche lui ha dovuto sudare sette camicie per farsi largo tra quelle pietre. Le ha spaccate facendosi forte dei colpi di maglio delle sue onde e dell'ira delle sue tempeste. In cima allo scoglio più grande una timida madonetta guarda da lassù gli umani da un lato e i pesci dall'altro. Quel micro ormeggio non lo vedi. La costa prosegue le sue vertigini a strapiompo senza interruzioni e se non sai che da quella spaccatura si penetra in questo scrigno, ci passeresti davanti indifferente , nell'abbaglio di una bellezza globale. Ci si arriva da Bonassola o da Deiva. Da un lato e dall'altro ci sono due tratti di costa tra i più belli delle 5 Terre . Dura resistere a queste magie ! Questa volta ci sono andato precipitandomi dall'alto, seguendo in macchina una stradina tutta curve tra gli ulivi e le balze verde smeraldo. Là sotto un pescatore assorto nel suo mondo di acqua, ami e pesci; poco più in là altri due a trafficare su un gozzo con le cassette del pescato . Il resto era sole di febbraio , due gatti pigri, riflessi e bagliori sull'acqua, il rumore della risacca al di là dalla scogliera. Framura è la quint' essenza della Liguria : avara di grandi spazi e ricca di piccoli gioielli . L'ultima volta era di luglio : dietro di noi forse più di trenta km e davanti un'eternità prima di arrivare a Sestri Levante . Eravamo una bella compagnia di amici pieni di sole e di fatica . Qualcuno ormai era un abituè di questa challenge, altri alla loro prima East Liguria Sea Kayak Challenge. Il tempo in estate ha fretta, d'inverno anche lui riposa. Tutto il rumore dell'estate al mare si è addormentato dentro a quelle pietre e si è cancellato con gli spruzzi delle tante burrasche. Quest' anno devono aver superato il nostro immaginario . Tutte le barche a riva erano bloccate da cime , che le imprigionavano alla massicciata davanti, dietro e di fianco. Laggiù le burrasche di dicembre e gennaio forza otto/nove non hanno fatto danni. La natura ha già preparato il palcoscenico per le grandi occasioni e anche questo inverno passerà senza lasciare traccia e solo qualche paura. Devo andare , rientrare nella realtà del mio quotidiano, proseguire il viaggio nella centrifuga autostradale. Arrivederci Framura! Spero di tornare presto con i tanti amici di pagaia, per rubare la cuccia a qualche gatto sotto un gozzo , alla ricerca di un angolo all'ombra , dove farci una mezz'ora di pennichella ristoratrice !
(testo e foto by Antonio)

giovedì 26 febbraio 2009

Il mondo della canoa è vario

... e talvolta succede che gli estremi si incontrano.


Ad esempio domenica sono andato a pagaiare sull'Adda con la mia outrigger da 6 m e ho incontrato due esperti canoisti che conoscevo solo di fama ... Angelo Vergani e Lilli di Francesco.






Non potevamo provenire da mondi più diversi, io un tranquillo "marinero" su canoa polinesiana e loro dei valenti pagaiatori di acqua bianca, eppure ci siamo subito riconosciuti come canoisti e abbiamo passato del tempo assieme in acqua.












Se volete vedere un po' di materiale pubblicato da loro andate sul sito: http://www.inkayak.it/




Come spesso succede dopo aver pagaiato il tutto si è protratto con "le gambe sotto il tavolo"...


Durante l'inaspettato pranzo ho ascoltato tanti racconti davvero interessanti e ho guadagnato, oltre a dei nuovi conoscenti canoisti, anche il bel libro scritto da Angelo "Fuga nella gola" autografato in diretta.

Alla prossima!

lunedì 2 febbraio 2009

Lago di Garlate

Domenica 1 febbraio vista la neve non sono andato al mare e ho sfruttato l'occasione per una pagaiata con gli amici del lago di Lecco.
Questa volta siamo usciti da Vecurago (lago di Garlate), siamo risaliti sino a Lecco.
La giornata è stata del tutto tranquilla, il freddo però bello deciso.


A Lecco ci siamo fermati per una sosta in acqua e ...miracolo... qualche "buonanima" aveva comperato delle brioches spettacolari che sono state ampiamente apprezzate dalla comitiva 

Un degno aperitivo finale con prosecco ha chiuso la bella mattinata di kayak e relax sulle fredde acque del lago.

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venerdì 30 gennaio 2009

Pirati

Domenica 25 gennaio io, Antonio, Riccardo e Luca ci siamo ritrovati al consueto punto di imbarco di Sestri Levante. I nostri kayak erano un bel compendio di design antico e moderno. Si andava dal mio vecchio Baidarka Explorer ai Sirius S ed M sino al recente Romany Explorer.


On sunday 25th Jan. Antonio, Riccardo, Luca and me met on our usual launching spot at Sestri Levante. Our kayak ranged from my old Baidarka Explorer to Sirius S and M up to the recent Romany Explorer.







Nonostante un sabato tremendo (mare forza 7-8-9 su gran parte del mediterraneo) alla domenica c'era solo una residua onda lunghissima.

Despite a terrible saturday (sea force 7-8-9 on most of the mediterranen sea) Sunday we found only a fair swell.





Luca che è uscito solo una decina di volte in kayak si è comportato davvero bene con il Sirius M che è una barca abbastanza instabile per i principanti. Data la sua calma sottacqua ha fatto molti eskimo e solo una volta è uscito dal kayak ... dopo che una mia vecchia pagaia gli si è spezzata in mano!


Luca was only ten times in a kayak, but he could use really well the Sirius M (tippy boat for a beginner) and he has done several eskimo rolls, only once he did a wet exit.... after an old paddle of mine broke in his hands!

Al ritorno siamo sbarcati con un po' d'onda ... non senza qualche problema...
Comunque un brindisi "piratesco" con un rosso spettacolare portato da Luca non ce lo siamo fatti mancare!

Back to shore we had some small problems in the limited surf...
Anyway we did enjoy a super red wine brought by Luca... it was a "pirate" toast!







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sabato 10 gennaio 2009

31 gradi !

La Liguria... i miei caraibi!
For me Liguria region is like the caribbean!



Questa mattina in autostrada, tra Pavia e Serravalle, il termometro segnava -10... non male.

This morning while travelling on the highway I could see -10 °C on my car thermometer... not bad!
Arrivato a Sestri Levante ho messo in acqua il mio Greenlander assieme ai Sirius di Antonio e Mauro Arrived in Sestri Levante I launched my greenlander together with the sirius kayaks of Antonio and Mauro




























Siamo andati a zonzo per un paio d'ore fermandoci per i consueti giochi in acqua (come i bambini!!! se non ci si porta al "parchetto" a giocare restiamo nervosi tutto il tempo!) We wandered a couple of hours, stopping from time to time to play a little bit in the water (you know... we are like little children, we need to play or eventually we get nervous!)







Una volta tanto ci siamo organizzati e dopo l'uscita ci siamo concessi un degno pranzo all'aria aperta in stile "camping nautico"

This time we had a good "food logistic" and we enjoyed a reasonable meal in theopen air...like you do during kayak trips.




















Alla ripartenza il termometro segnava + 21 C (a dire il vero l'auto ferma al sole ha segnato anche + 24°C... ma tengo buoni i 21 °C di quando viaggiavo sulla via aurelia)

Before leaving the thermometer was at + 21°C (actually I saw also + 24°C but only when the car was parked in the sun... I take for real the +21°C that I saw while travelling on the via aurelia)






In tutto un "onorevole" + 31 gradi rispetto a questa mattina!

So... in total we enjoyed a good + 31°c as compared to the morning!

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