venerdì 30 dicembre 2016

10 years later...

10 anni fa il giorno di Santo Stefano facevo la mia prima traversata del lago di Como da Lierna a Tremezzo e proprio al rientro ci trovammo con cielo grigio scuro e molto vento; il Tino che chiudeva il gruppo si fermò a mettere le moffole per le mani quando il vento gli portò via la pagaia e lo ribaltò...


Io e il Riki eravamo impegnati a seguire due amici che erano con dei K1 da velocità (molto instabili) sino a che non fossero sicuri a terra e quindi ci accorgemmo della mancanza del Tino solo dopo una manciata di minuti.

Intanto il Tino era in acqua senza pagaia, quindi niente eskimo, niente paddle float reentry, nulla... era li con il suo k-way giallo non stagno nell'acqua a pochi gradi, attaccato al bellissimo scafo Nordkapp grigio mimetico che lo nascondeva.

Dopo uno due minuti passati a scrutare il lago balenò per un microsecondo un piccolo quadrettino giallo, era il braccio del Tino che da dietro il Nordkapp ci faceva segno.

Gran pagaiata col fiato in gola e con il Riki fummo subito al soccorso del Tino il quale, con tempra da acquabianchista aveva ben sopportato quel quarto d'ora a mollo e saggiamente non aveva sprecato calore tentando di nuotare a riva (era a più di 1/2 km).

Rimesso in sella il Tino si pagaiò tutti verso terra e da allora conservo una certa diffidenza per le moffole fisse sulla pagaia.

Questo 26.12 ci siamo felicemente ritrovati e, vuoi che c'è il riscaldamento globale, vuoi una botta di culo... la giornata è trascorsa decisamente più rilassata.



Si è pagaiato poco più di un'oretta e .... sosta con pranzo al sacco.



Data l'occasione mi sembrava brutto farci mancare del prosecco...


Presenti i tre di 10 anni fa:
- io col Greenland 550
- il Riki col Sirius S
- il Tino col suo "Manu", splendido Baidarka in legno
ed Alessandro, fresco fresco di battesimo del kayak di quest'anno, ma già ben equipaggiato con un bellissimo Isel Rockpool



Cheddire... a tutti un augurio di essere fra 10 anni di nuovo ancora tutti qui con lo stesso entusiamo!

Alessandro

venerdì 23 dicembre 2016

Auguri!!!


A tutti gli amici pagaiatori e non....



domenica 11 dicembre 2016

Inuksuk carbon fiber paddle

Finalmente oggi sono riuscito a provare la pagaia Inuksuk in carbonio che avevo a casa da qualche tempo in attesa di darla al suo legittimo proprietario.

La pagaia è 215 tutta accorciata e 229 tutta allungata, pala da 9,5 cm
Il manico è ben dimensionato e "morbido" alla presa, il tutto pesa ...."niente"!


Le pale hanno le facce a spigolo ben spianate e formano un bordo sottile, quasi da pala Euro, come immaginavo ho verificato oggi una precisione in ingresso e una ottima resa in appoggio continuo.


Trama del carbonio sotto assolutamente impeccabile, la finitura è lucida a specchio anche se c'è una piccola zona dove hanno probabilmente carteggiato un difetto superficiale, non si vede assolutamente nulla ma la superficie è opaca anzichè lucida (per me è una quisquilia, per un purista magari no)


Il giunto è rigido e anche se sembra grande (la foto inganna data la prospettiva) in realtà non è ingombrante, inoltre si trova sul lato stretto del manico e si apre e chiude molto bene.


Notevole la differenza di spessore con una pala in legno


Per referenza oggi ho portato un'altra greenland in legno che neanche a farlo apposta è quasi identica nelle misure, ballano pochi mm in lunghezza, stessa larghezza.


Nonostante le due pale fossero molto simili "in pianta" la differenza nello spessore è notevole e il tutto si traduce in un attrezzo "leggero come una farfalla" che manovra in acqua molto tagliente e preciso.

Non avendo il tempo di andare al mare mi sono buttato sul lago di Como e ho fatto la traversata da Lierna su Bellagio, un minimo di distanza per sentire un po' l'andatura


All'arrivo gli ultimi 100-200 m ho messo la pagaia sul ponte e sono sbarcato con quella in legno (questa Inuksuk è pur sempre una pagaia nuova prestata da un amico... non la posso sverginare troppo...)... ebbene la differenza sentita nel riprendere la pagaia in legno è stata notevole, mi ha davvero sorpreso.


Con la pagaia in carbonio i colpi erano leggeri e potenti, senza resistenza a scendere in acqua, quasi la sensazione di una euro, eppure la spinta era forte.

Con la pagaia in legno ho sentito la differenza di spessore del manico ma soprattutto una diversa "pastosità" del movimento in acqua. La greenland tradizionale sembra venga "aggrappata" dall'acqua,la spinta è comunque simile (anche perchè la versione in legno è qualche mm più lunga)

La giornata era tranquillissima, niente vento, quindi non saprei valutare la sensazione dell'attrezzo leggero rispetto alla pressione dell'aria.


All'arrivo ho azzardato qualche eskimo e degli appoggi con entrambe le pale. ebbene anche qui ho sentito la stessa potenza in entrambe le pale ma una scorrevolezza incredibile nella versione di carbonio.

La Inuksuk scivola facile, questo si traduce in portanza e la pala è tornata in superficie facilmente anche quando ho iniziato la spazzata troppo presto.. l'acqua non è che inviti a cincischiare la sotto...si tende a uscire appena puoi.


Complessivamente sono incazzato perchè non ho voglia di spendere soldi per una pala in carbonio e perchè ero convinto di aver trovato l'optimum con le mie pagaie in legno... questa Inuksuk invece mi rompe i piani... grr!!


:-))