mercoledì 22 febbraio 2012

Mare e ..danze...!

Oggi si sono aperte le danze. Qualcuno ha ordinato "dancez...dancez...changez la dame", pardon, "le kayak"!

Cosi' e' stato : Alessandro sul mio Anas Acuta, Massimo sul Baidarka "Wee Daffin" ed io a cercare i miei limiti sul 515 ; Tino e Luca sui loro scafi "di ordinanza".


Oggi ti saresti divertito parecchio! Sul tuo Sirius S, seduto in poltrona, avresti fatto riprese memorabili. Pazienza, il mare e' sempre li' pronto a lanciare la sfida e noi,speriamo, pronti a raccoglierla !

Mondo grigio, mare a tratti color nero fumo. Atmosfera strana, niente di definito e nulla di prepotente, ma c'era nell'aria un po' di agitazione. La' fuori dal ridosso del porto di Sestri L, la faccia del mare era maligna. Non aveva la ferocia di quelle volte in cui senti scattare la potenza da sotto, in cui ci si sente piccoli piccoli.... Era un mondo di liquidi in movimento disordinato; un ribollire agitato e sconclusionato. Onde da tutte le parti, a volte importanti, altre risibili. Oggi il mare invitava al gioco, ma occorreva attenzione e soprattutto tecnica. Le regole le da' sempre lo stesso protagonista che ti ospita e si sa...:mai prenderlo con sufficienza. Ci siamo divertiti moltissimo, perche' ognuno ha dovuto darsi da fare e reagire a modo suo, nessuno escluso.

Le onde corte di superficie attaccavano da più' fronti: dx, sx,tre quarti prua, poppa..., con ogni tanto qualche bella collinetta da sud che arrivava al passo di carica, sormontata da mille sfaccettature e qualche schiuma. Che caos e che spettacolo di forme! Io con la mia acciuga ho vissuto la tensione della prima mezz'ora con molto impegno e pochissimo divertimento. Ale e' arrivato alla prima tappa nella Baia del Silenzio un po' contrariato. Massimo dopo aver apprezzato il Baidarka vintage, da un lato rimpiangeva tutte quelle surfate che avrebbe fatto con lo Xplore, dall'altro si compiaceva per aver sperimentato su un mare impegnativo uno scafo diverso e tecnico. Luca era soddisfatto del suo 536, anche se lo avrebbe preferito un po' più' reattivo e veloce; mentre il Tino aveva potuto prendere le misure al suo woody Baidarka...anche in condizioni particolari.

Avrai capito che tra le due baie, ognuno ha avuto qualche capello dritto in testa e qualche cosa a cui badare con sollecitudine. Io penso di essere stato il più' mal messo. Ho faticato parecchio a trovare il giusto ritmo e un equilibrio istintivo, come quello di chi va in bicicletta. Se penso che c'e' gente che con i surf sky fa gare in oceano...mi sento davvero scarso! I limiti non sono mai nello scafo, ma nella nostra testa, in quel timore atavico di ribaltarsi, che non ha ragione di essere per chi ha un eskimo sperimentato. Eppure e' misteriosamente cosi'! 

Arrivati nella Baia del Silenzio ci siamo esibiti nella solita serie di eskimi a ripetizione...e misteriosamente qualcosa dentro di noi e' cambiato. Con l'eskimo avviene una specie di "reset", un rimettere a posto dei punti cardinali nel subconscio e poco dopo ci si sente completamente a proprio agio, la' dove poco prima si era tesi e a disagio! Misteri del mare e delle leggi dei liquidi dentro e fuori di noi. Quelle stesse onde che poco prima aggredivano e sbilanciavano, adesso arrivavano prevedibili e stimolavano al gioco.




Con una scelta di rotta ottimale "a zeta", siamo ritornati,sospinti da un discreto surf. Il disordine direzionale delle onde supeficiali, spesso impediva di avere una corretta visione, ma si sa : il mare si sente con "il fondo schiena". Oggi si doveva lasciare a lui il comando e proprio grazie a lui, ho fatto lunghi tratti di surf un po' "acciugoso", in bilico, ma esilarante..!! Stupendi i momenti in cui la prua sottile restava per lungo tempo sotto la superficie, tagliando come un coltello il cavo dell'onda, per poi riemergere, puntare verso l'alto e di nuovo rincorrere l'onda successiva....!! Mentre mi davo da fare, con la coda dell'occhio guardavo gli altri ; devo dirti che e' proprio bello tutto quel movimento: onde, cielo, mare grigio e kayak che emergono e scompaiono dietro colline di acqua. Vedevo gli amici scivolare veloci sui loro scafi quasi invisibili. Eravamo protagonisti di un mondo in movimento, un mondo da pittori futuristi, dinamico, con regole impossibili da capire per chi non
abbia sperimentato almeno una volta.

Cosi' e' finita la nostra pagaiata, a cui mancavi solo tu!

Ma non e' stato un finale banale, uno sbarco e basta. Ale ha dato il meglio: si e' fatto il giro completo del Anas e non contento si e' alzato in piedi !!! Grande! E' lui "our champion"!!! 

Ciao Cesare, grazie ragazzi !! Mi raccomando...la prossima volta, venite numerosiiiii !

Antonio Colantuoni

PS: Antonio e Cesare... alla "Cantina dell'IKdM" mancavate solo voi!!!!


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