lunedì 18 aprile 2011

Ancora Xtreme

Domenica finalmente Antonio ha provato il suo Xtreme, le sue valutazioni sono un po' diverse dalle mie, ma è normale che sia così, ognuno "sente" le barche a modo suo.
Ecco la versione di Barney.... ooops... volevo dire...di Antonio:



Ci siamo trovati a Carasco e poi in processione per ritornare nel solito posto, a Sestri Levante. Dire "solito" sa di negativo, di una malsana e noisa abitudine senza alternative. Per noi la doppia baia e il percorso tra Sestri e Riva non e' solito in quel senso li', volgarizzante, e' "il nostro posto". Li' sappiamo trovare sempre un'onda per testare qualche scafo, li' abbiamo imparato ad andare in mare, li' abbiamo provato kayak e noi stessi.

Il mare era azzurro, il vento gagliardo e alla fine qualche ondina per un po' di "bullesumme" e' pure arrivata.  Dimenticavo l'epilogo da cui l'acronimo IKDM il kayak....da mare, si e' trasformato in...da merenda : piedi dotto al tavolo, alla Cantina del Polpo !! Quanto era che non lo si faceva ? Bello anche questo, giusta celebrazione di un ritorno al cazzeggio abituale.

Purtroppo la mancanza di onda non ci ha permesso di testare "l'animale da guerra", quello strano e brutto anatrone che e' Xtreme. La volta scorsa mi avevate confermato le mie impressioni, che oggi in parte ho condiviso. Non lo trovo "ultra rapido" nell'aggancio al surf, forse perche' Xplore fa parte di quella stessa categoria di "surfanti". Per contro la sua leggerezza nei cambi di direzione, senza impegnarsi in una lotta muscolare, questo l'ho trovato aldila' delle mie aspettative. Mi ha ricordato il cartone animato di Walt Disney, dove l'ippopotamo con tutu' danza sulla punta delle scarpette. Xtreme e' un bestione, che sa muoversi leggero, a tratti con traiettorie eleganti. Il rolling non e' fantastico, rolla bene, ma ha un periodo non particolarmente veloce. Un rolling sincero, sicuro, buono da qualsiasi direzione, ma nulla di più' di un Anas, di un Sirius S, che anzi sono parecchio più' leggeri e veloci. Xtreme nel complesso mi ha convinto, ma rimane il "buco nero" di non averlo provato nel suo campo naturale, in mezzo al mosso. Per questo ho preferito di gran lunga quello che per me e' "il mio kayak" del momento : Xplore S. Grande scafo, divertente, sensibile, leggero, scattante, surfante, rollante....!!!!

Peccato che ero tutto a pezzi e non riuscivo a spingere, perche' in quelle ondine disordinate, mi avrebbe fatto divertire un mondo. A proposito di spingere, la vera sorpresa di Xtreme, che non avrei assolutamente messo in conto, e' stata la sua significativa scorrevolezza e velocita' più' che decente.

Bella giornata ragazzi e sarebbe bello poterci vedere tra venerdì' e sabato next, tanto per festeggiare la Pasqua dei pesci e dei sea kayakers !!
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sabato 16 aprile 2011

Chiare fresche e dolci acque...

Tornata la primavera sul fiume (ove non fiume...questa la capirà solo Cortez) l'ho voluta salutare con una pagaiata in outrigger.


Forse ho esagerato nella sensazione di primavera...sono andato un po' ...come dire...leggero!
Finché ho tenuto i piedi sulla canoa tutto bene, ma allo sbarco si sono surgelati... in compenso dopo qualche passo nell'acqua non sentivo più i sassi.
D'altronde, maledetto timone, non puoi arrivare proprio sino a riva, qualche metro te lo devi fare coi piedi in acqua.

Parlando di timone sono soddisfatto dei cordini di comando che ho installato al posto dei cavetti d'acciaio interni. Quest'ultimi si erano strappati ed essendo rimasti bloccati nelle guide interne non mi hanno lasciato altra alternativa che abbandonarli a favore di un comando esterno che è tutto a vista e facilissimamente manutenzionabile anche se l'estetica non è il massimo.

Tornando alla natura il bosco circostante è finalmente tornato alla vita e si sta infoltendo di giorno in giorno


Ci sono mille ruscelli e anche una provvidenziale fontanella (oltre ai calzari avevo tralasciato pure il beveraggio)

Comunque il salvagente me lo sono portato... certo non è nella migliore forma.... è uno zicchino consunto, ma è ancora funzionale.



Domani uscirò in mare ma in kayak, è vero che il mare è meno freddo ma non è ancora il momento di godersi la canoa polinesiana e la sua possibilità di fare il bagno.

martedì 12 aprile 2011

Xtreme... fun!

Domenica 10 abbiamo potuto provare il nuovo modello della Tide Race: l'Xtreme.... purtroppo la giornata era di mare totalmente piatto e quindi abbiamo saggiato la manovrabilità ma non molto del comportamento nel mosso (a parte qualche provvidenziale onda di motoscafo).

Cosa si può dire dell'Xtreme?
Sicuramente che il nome è azzeccatissimo, ma non riferendosi al mosso o chissà quale impresa, il kayak è estremo nella sue possibilità di divertimento; per il resto è una barca all'opposto dell'estremo" infatti:
- è comoda
- è stabile oltre ogni immaginazione
- è maneggevole
- è ragionevolmente scorrevole nonostante la "sbananatura"
- è rifinita da gran cruiser (4 gavoni)



I ponti sono curatissimi, con i 4 gavoni totalmenti incassati e con una serie di cordami molto estesa.
Tutti i bordi sono molto arrotondati, si vede che il tutto è stato disegnato per ingavonare in onde notevoli senza dare "punti di aggancio" all'acqua.

Il rolling è fantastico, simile al NDK explorer ("o turacciolo"), niente da dire.
L'appoggio laterale non finisce mai, arrivi a mettere la testa in acqua e non hai sentito il momento in cui la portanza cede di colpo, va giù come se scorresse nel burro.

Lo scafo sotto ha una ampia sezione piatta contornata da due "hard chine" molto decise, la prua ha un volume esagerato (tanto che si fa fatica a rigirare il kayak afferrandolo a prua, le mani scappano via sulla "panciatura").
Questa forma rende lo scafo iper maneggevole, sembra un kayak da rodeo da fiume, si fanno 180° di rotazione con una semplice spazzata, in confronto l'Anas acuta sembra rigido.
Fino a qui, niente di nuovo, ci siamo detti...mbè? dove stà la novità? sbanani e rendi maneggevole... l'Anas acuta e il Qajariaq insegnano.

Dove nasce la sorpresa è il momento che prendi un'onda (motoscafoni di passaggio)... il kayak la aggancia immediatamente, si piazza li sulla cresta e non lo schiodi più. 
Va diritto, preciso, non ti serve appoggiare con la pagaia, un minimo di edging e la barca risponde precisa e PROGRESSIVA.
La vera differenza sta nella progressività, nella possibilità di controllo della surfata (la stessa sensazione di quando avevo provato l'Xcite, vedi post del marzo 2010, dove paragonavo la sbandata di un auto anni '70 e una di oggi). 

La velocità sul piatto assoluto non è ovviamente elevata ma credevo peggio, la capacità di prendere onda è invece notevole.
La prima cosa che ci siamo detti io e Cesare dopo aver preso qualche onda di motoscafo è stata " ... qui col mosso sto kayak non lo vediamo più... il Cola (proprietario del mezzo) ci da mezzo km in tre minnuti."

Venendo alla costruzione un vero piacere vedere il fondo interamente fatto da un "materassino" di tessuto ad impregnazione controllata "sandwich monolitico" (nella foto si vedono i bordi dello spessore vicino alla curvatura dello scafo sui due lati).
Questo sistema di rinforzi è presente anche in diversi punti strategici dello scafo, la robustezza è impressionante, Antonio ha provato a saltare sul ponte anteriore e il tutto non flette nemmeno.



Tornando alla navigazione, ho il solo dubbio del comportamento al vento, l'imponenza della prua che sta tutta fuori (mi chiedo se sia possibile ingavonare tutti quei litri) sarà una forte presa per il vento?
Lo skeg e l'hard chine daranno le armi per battersi ma rimando a future uscite ogni valutazione.



In definitiva si tratta di una barca dai benefici così marcati che difficilmente passerà inosservata, peccato per i prezzi "inglesi" perchè credo che sarebbe apprezzata da tutti, dai pagaiatori di relax sino ai patiti del mosso.

Personalmente la potrei affiancare al mio Baidarka senza problemi, anzi la manovrabilità folle sarebbe il complemento ideale, il giusto contraltare al rigore di navigazione della vecchia gloria.

Chiudo con una considerazione: oggi il mondo del sea kayak è in forte evoluzione, si vedono nuovi scafi ogni giorno, la mia sensazione però è che la bacchetta da direttore d'orchestra sia in mano ad Aled Williams e alla sua Tide race, tutti i kayak ultimamente provati (Xcite, Xplore, Xtreme) hanno ognuno un carattere specifico, un loro DNA e sono stati capaci di sorprendere me e tutti gli amici che gli hanno provati.