domenica 18 dicembre 2011

Ultima uscita prima di Natale

Guardo le poche foto che ho fatto stamane, una in particolare è la mia preferita : il Sirius S di Cesare e il mio 515 Cs sono affiancati. Il primo come al solito non è perpendicolare, sta storto, sbilanciato su un fianco; l'altro a pochi cm sembra la sua metà, esile, sottile, inconsistente.


Le loro prue puntano lontano a quel mare di piombo fuso, con striature di argento. Il cielo è pieno di vento e nuvole nere su uno sfondo grigio scuro, minaccioso. è arrivato l'inverno e fa freddo, le mani soffrono. Occasionali bagliori di luce grigia, più' intensa, fanno capire che da qualche parte c'è sole. All'orizzonte un'enorme tromba marina esibisce la sua colonna grigia, grande nonostante  la distanza di oltre 15 miglia; era laggiù che troneggiava in mezzo ad uno squarcio di sereno, magnifica e terrorizzante. Ad occhio la linea del mare all'orizzonte è irrequieta, movimentata dal mare forza 9, non ancora pago di tutta la tempesta dei giorni scorsi !  Sottocosta arriva solo una debole onda di fondo proveniente da ovest e non più' di mezzo metro di onde superficiali, movimentate e pasticciate dal vento in rotazione da nord ovest, a nord est.


I due kayak stanno su quel confine precario tra acqua e sabbia; sembrano nascondere una loro vita e sembrano sapere che tra poco saranno loro i protagonisti. Sembrano corpi immobili in recupero di forze, animati da uno spirito paziente, in attesa della partenza. Mi ricordano quei cavalli sellati che aspettano i fantini; impazienti mordono il morso e con malcelato nervosismo ogni tanto scalciano le mosche, anche se non ci sono
e sbattono la coda come una frusta. Anche gli animali hanno una loro gestualità, un corpo che parla, comunica, racconta, mette in guardia, perdona.

I due kayak se ne stanno immobili, oggetti inanimati che faccio fatica a catalogare come pezzi di plastica, come bacinelle per il bucato. Parlano al mio corpo una lingua che li fa tutti diversi, ognuno con l'anima del progettista, del creatore. Spesso il loro è un racconto d'avventura, altre uno scontro di sfida. Sono armi vulnerabili, minime, poca cosa contro tutto quel mare, quella potenza immensa. Il kayak è un mezzo marino di eccellenza perchè è "furbo", sgusciante, sfreccia, buca; si adatta a tutto col solo limite tecnico di chi si porta dentro.

Li guardo e scopro un mio attaccamento a quelle forme, a quei caratteri, tanto da sentirli vivi, partecipi.

Oggi è il giorno per la prova del Cs 515 su mosso e non so se sarà la gioia di un battesimo, una speranza delusa, un dubbio invalicabile. Non so se sarò capace di stare in groppa a quei 12 kg presi in ostaggio dal mare e dalle sue onde. Chissà ! Ho anche una pagaia nuova di zecca, di cui non so nulla, gemella dell'Alpine che Yannik mi ha sostituito.

Ho sofferto per una mezz'ora e poi è stato gioco e divertimento allo stato puro, giovane. I 12kg del 515 e le sue misure hanno confermato una forma minima, intelligente, ben studiata. Non è mai andato in crisi, anche quando ho scelto rotte dove le onde arrivavano dal tre quarti dietro e di fianco, incrociate ed ideali per sbilanciare. Prua giù nel cavo dell'onda e poppa fuori, con la pancia a farsi massaggiare dalla cresta dell'onda, così mi ha memorizzato Alessandro. Io posso confermare che lo strumento era giusto e il musicante si è  salvato come ha potuto. Lascio il giudizio agl'altri; io mi sono divertito tantissimo. Tutti gli altri li ho visti poco, salvo quando me li sono visti passare davanti (Massimooo!!!), composti, padroni dei loro scafi, belli come cavalieri romantici su destrieri slanciati, con sullo sfondo un cielo da temporale !

Tra il tanto giocare non e' mancato il tempo per le cose serie . Prima di tutto il regista Cesare con la sua micro telecamera impegnato a far riprese e poi "un salvataggio" .... : due windsurfisti in acqua , senza vento e a corto di energie erano in difficolta' evidente . Li abbiamo raggiunti e quindi un traino di due terzi di miglio, quindi spiaggiati tra mille grazie e auguri ....

Ancora poche righe , mi tocca da vecchio della compagnia e lo faccio molto volentieri , di cuore : a nome di tutti gli abituè del IKDM,  caro Luciano , oltre agli auguri anche un grande abbraccio di affetto da estendere al Nesca... a Gau... a Piero... a tutta la famiglia della pagaia e alla tua famiglia !!!!!!!!

Auguri !!!!
Antonio Colantuoni




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