sabato 15 ottobre 2011

A new Baidarka is born!!!

Oggi finalmente ho visto dal vero e provato in acqua il nuovo Baidarka del Tino, realizzato con la tecnica strip built.


Per i dettagli di costruzione potete leggere il blog "non solo pagaie" che trovate tra i link... io mi limito a pubblicare delle foto con le mie impressioni.

Innanzitutto la struttura generale: bellissimo esempio di barca aleutina con prua bifida, sezione posteriore molto larga sino in poppa, coda appuntita e disposta per prendere la spinta delle onde.
Mi immagino già la poppa che si alza con la spinta dell'onda, la prua che affonda il "coltello" sino allo slargo di sezione che le da galleggiamento e ...viaaaaa in surfata!!!!

La foto col Tino che pagaia in velocità rende l'idea di come la prua non muova acqua, tipica idrodinamica dei Baidarka.


I dettagli sono stati realizzati in maniera precisa e sono molto "marini", dai tappi kayak sport in gomma a perfetta tenuta sino ai passacima integrati nello scafo.



Quello che mi piace particolarmente è la tecnica costruttiva che crea una estetica impareggiabile e al tempo stesso permette una robustezza superiore ai normali kayak in resina.

Infatti il legno interposto tra fogli di tessuto resinato, oltre a dare robustezza aggiuntiva, permette ai tessuti di lavorare separati tra di loro e di avere una maggiore leva di risposta alle sollecitazioni.

Per fare un esempio: se considerate un pezzettino di struttura (come si fa nella tecnica di calcolo a elementi finiti) vedrete che una volta sottoposto ad una forza di carico, per non deformarsi, ovvero per non ruotare rispetto al pezzettino adiacente, dovrà generare una forza di risposta.

Guardando la geometria (semplificata, lo so..) si vede come la distanza tra i tessuti permetta una leva superiore alla forza di risposta e quindi si genera una forza meno intensa.



Se volete un esempio pratico sarebbe come chiudere una porta spingendola vicino al cardine oppure dalla maniglia: in un caso serve molta forza nell'altro poca.

Se le forze di risposta sono basse, lo stress della struttura rimane contenuto e si arriva più difficilmente al carico di rottura.

Questa tecnica è oggi applicata anche dai kayak che usano tessuti a spessore controllato. Ad esempio nel sito della Tide Race la tecnica costruttiva TCT (TideRace Core Technology ) è descritta come segue:

"TCT works in our kayak laminates by increasing the distance (thickness) between the inner and outer layers of fibre....." (traduz: TCT lavora incrementando la distanza (spessore) tra lo strato interno e quello esterno).
E' chiaro come la tecnica del legno strip built ottenga la stessa cosa. Ovviamente lo strip built non è industrializzabile e alla Tide Race hanno dovuto trovare un equivalente con i tessuti a spessore ed impregnazione controllata.

Tornando al Baidarka del Tino ( MANU come è stata battezzata oggi) possiamo dire che ha una tecnica costruttiva all'avanguardia (nonostante l'aspetto retrò), l'estetica del legno, componenti moderni e marini, il disegno molto ben collaudato del Baidarka aleutino.... veramente una barca ben riuscita.

Complimenti ancora TINO!!

PS: un grazie speciale alla Noris per le buonissime torte!!!!

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