lunedì 21 ottobre 2013

Le acciughe fanno il pallone

Oggi il giorno e' lattiginoso, la nebbia delle pianure spinta dal respiro del nord ovest si e' staccata da terra, si e' avventurata oltre l' Appennino. Come nel romanzo "il deserto dei Tartari", anche lei attesa da molto tempo ha trovato il mare impreparato . Superato l'ultimo crinale ha incontrato l'aria tiepida del mare, che presa alla sprovvista si e' solidificata in una condensa sottile.

Sopra, attorno a noi la cortina opalescente ovatta tutto; sotto l'acqua cristallina, evanescente, e' di un celeste chiaro con sfumature verdine. Si pagaia piano in questa atmosfera speciale , rilassata, addormentata, autunnale, tiepida.

Siamo a Bergeggi e davanti a noi l'isolotto, piramide di sassi, e' residenza di centinaia di gabbiani . Di solito li si vede posati dappertutto, oggi sono in giro.

Con Cesare non gli prestiamo attenzione, non vogliamo distrarci, abbiamo voglia di goderci ogni metro di questa pagaiata . Ci limitiamo a farli involare quando le nostre rotte li incrociano.
Tanti sono giovani, marroncini , zampettano ingobbiti e tentano un'ultima questua ai tanti adulti intenti a scrutare l'orizzonte. Sembrerebbero tutti a riposo, ma questo di oggi sa di tregua armata.

Le aguglie sfrecciano , cacciano, hanno fretta. C'e' qualcosa nell'aria e non ci mettiamo molto a capirlo. Strilli, tuffi, voli radenti ....e' incominciata la mattanza: in acqua le acciughe con sotto pesci a pranzo e sopra pennuti affamati. A loro non resta che appallottolarsi , fare un'ammucchiata spessa come un unico corpo sgusciante, viscido, lucido.
Troppo per resistere, pagaiamo e ci finiamo in mezzo. La superficie ribolle di migliaia di pescetti, "le acciughe che fanno il pallone"..., che al nostro arrivo ondeggia, cambia sagoma e fugge, dandoci il tempo di mettere maschera e tappanaso. La' sotto la baraonda luccicante conosce chi le morde da sotto, chi le pinza da sopra, ma quel mostro con la pagaia non sanno proprio chi sia. Si inabissano, spariscono: e' stata una magia!

Bella giornata, grazie Cesare!

Ovviamente non ci rimane che spiaggiare e consolarci alla IKDM boys !


Un brindisi agli amici, in attesa di vedervi al Wiskie 2013 !!!

venerdì 11 ottobre 2013

Occhi al cielo

L'uomo contemporaneo si sveglia spesso in appartamenti affossati in mezzo a mille altri appartamenti, sovrastati da muri, finestre, terrazzi. Chiuso dentro ad un bozzolo di cemento, con vista su altro cemento, l'homo contemporaneus non riesce a vedere che un piccolo spicchio di cielo. Si infila in auto e li' dentro si muove come automa, frullato da un ansiogeno caos di immagini e altri oggetti in movimento disordinato. La concentrazione del cosciente azzera le sensazioni profonde e benefiche dell'inconscio.

Chi al mattino si sveglia e si ferma a guardare il cielo e' un privilegiato.

Alzare gli occhi al cielo e disarmare l'attenzione da quello che ci sta attorno, perdersi in quel vuoto pieno, aggirare le nuvole, osservare il volo degli uccelli, azzerare le distanze seguendo la linea dell'orizzonte.... fa bene.

In autunno il cielo e' pieno di fretta, un inseguimento di piume e di nuvole. Tutti hanno voglia di fare qualcosa, chi partire, chi arrivare e scaricare pioggia sulla terra. Peccato per quelle striature degli aerei, che sezionano lo spazio visivo. Il cielo più' bello e' quello senza intrusi.

Quando pagaiamo abbiamo gli occhi tra cielo e mare. Dentro si aprono sensazioni profonde di pacificazione, ci sentiamo migliori. Ci si ascolta e il movimento ritmico delle onde massaggia la mente. Il cielo dall'alto ci guarda e all'orizzonte ci richiama per andare oltre, guardare aldila', come spesso occorre fare nella propria vita.

Stamane il mio cielo aveva dei protagonisti affannati: gli storni.

Con voli improvvisi, planate, cabrate, atterraggi frenetici raccontavano la loro fretta di andare. La democrazia volatile fa prove di eccellenza e con questa sorta di test, alla fine si aggregano i gruppi guida, quelli più' resistenti, veloci, forti, che faranno da testa pensante dello stormo. Saranno i leader a stabilire la direzione e le tappe, mentre gli altri faranno da seguito. Lo stormo incomincera' la sua avventura precaria e prendera' sagome isteriche, mobili, generate da chi frena e chi accelera, chi corre e chi non ce la fa e perde quota. Le forme liquide degli stormi mi hanno sempre affascinato. I migliori davanti, i più' forti subito dietro e tutti uno sull'altro pur di stare li'. Volano uno sull'altro, coperti uno dall'altro sentendosi al sicuro dai predatori.

Quel volo tra migliaia di compagni deve essere fantastico. In mezzo a loro il folle frullio fa' il rumore di un motore ad ali. Il mondo da lassu' e' fatto da millimetri di distanza tra piume che si accarezzano.

Il cielo un attimo fa affollato di storni in migrazione adesso ritrova la sua assenza celeste. Il sole radente stiracchia i suoi raggi arancione sulla campagna fumante. Mi aspetta il caffè' e poi anche la mia giornata prendera' il suo corso, verso il suo orizzonte.

Testo by Antonio

domenica 6 ottobre 2013

Pace 17 - Gaetano's test

Sono appena rientrato da una prova abbastanza esaustiva del Pace 17 e pensavo proprio di scrivervi due righe!
Dunque, cominciamo dicendo a cosa serve: non pensiona assolutamente l' Xplore, come dicevamo due giorni fa. Sebbene superiore in velocità e maneggevolezza, non lo è affatto in versatilità d'uso. Il materiale con cui è fatto, il Core Lite, sebbene rigido e leggero, pare sia difficile da riparare, pensate allora a uno sbarco sui sassi con quella prua appena stondata...oggi che c'era appena un po' di dumping wave ho preferito scendere in un metro d'acqua piuttosto che a terra, pensate a farlo su una spiaggia sassosa col kayak carico. Una bella prua slanciata con tanto di keel strip è un'altra cosa.
Veloce è veloce, nessun dubbio, ma con un mare 3 al lasco/traverso senza timone era peggio di una greenland style impazzita, magari carica il comportamento cambia, ma non ne sarei troppo sicuro. Col timone tutto ok, ma so come la pensate tutti riguardo al timone: non è nella nostra forma mentis. Certo un bello skeg... ma come si lavora 'sto Core Lite? Chi è in grado di applicarci lo skeg?


Questi i lati negativi, dei positivi, la maneggevolezza, la veocità e la stabilità, ne abbiamo già parlato, e concordiamo tutti nel ritenerla una barca eccezionale. La userei però per farmi tirate di 30 e passa miglia, magari con caffè a Positano, o aperitivo a Portofino, più che per campeggiare ad Agriates o a Ponza, una GT come usava una volta, più che una macchina da rally africano. Per me va benissimo, è quello che mi mancava in estate con mare piatto e maestralata pomeridiana, ma pensateci bene prima di pensionare gli Xplore! 
PS: avendo provato anche Inuk sport e pro, Pace18, Epic... penso che questo discorso si possa più o meno fare per tutte, pregi e difetti delle singole barche a parte.

Gaetano


Nota di Alex: Gaetano è un kayaker di lunga esperienza (>20 anni), è istruttore di Sottocosta e, bontà sua, pesa 110 kg.

U peccettu

Lui è furbetto, frulla tra i cespugli, si nasconde tra le foglie. A breve saranno un labirinto di rami spogli, aggrovigliati da chissà quali regole. Il pettirosso annuncia la stagione del freddo e del buio. E' un batuffolo di piume, un ambasciatore cui nessuno da' credito. Eppure finche' se ne sta qui, la primavera non si riscalda e quando arriva, si tira dietro le correnti fredde del nord. "U peccettu", in genovese, è carino, simpatico, coraggioso, curioso e non disdegna  la nostra compagnia, anche se ama starsene nascosto. Sarebbe un'ombra invisibile, se non cadesse nell'inganno del suo carattere possessivo , territoriale, che lo spinge a rivelarsi con una cantilena simile ad una serie di piccoli schiocchi secchi. Oggi era tiepido nonostante lui, ma sono sicuro che il freddo stia acquattato qui vicino da qualche parte. Speriamo che le Alpi reggano i primi urti e con gli Appennini resistano alla tentazione di coprirsi di bianco. Peccato, quel mare tiepido invitava agli eskimi e a restarsene bagnati senza bisogno di giacche , dry suit.... Peccato, la primavera 2013 non si e' vista e l'estate finira' tra i ricordi di una stagione particolarmente breve, dove tutto si e' risolto in poche settimane di caldo intenso. Adesso ritorneranno le giornate corte, le luci radenti e il mare chiudera' il suo sipario, rendendosi scuro e impenetrabile. Arriveranno onde colossali, alte, rotonde, potenti, spinte da venti invisibili, violenti, lontani. Ci saranno rincorse di nuvole, di pioggia e i nostri kayak perderanno l'aspetto ludico dell' estate. Ritorneranno quel piccolo natante nato dall'estremo bisogno e dal genio degli Inuit . Buon divertimento a tutti e benvenuto a tutti i pettirossi d'Italia.

Testo by Antonio

venerdì 4 ottobre 2013

Pontine 2013

Ponza, Palmarola ... wonderful islands!

Quest'anno, finalmente (era anni che ci pensavo), sono riuscito a partecipare alla manifestazione di Sottocosta alle isole Pontine.
L'ottima organizzazione di Fabio detto "Er Caciaro" ci ha permesso di goderci le isole al meglio... un sentito grazie!

Bellezza di rocce e acqua oltre ogni speranza, non a torto diversi kayaker mi avevano detto "vai a Ponza e Palmarola... sono tra le più belle di tutto il Mediterraneo"


Una nutrita compagine IKdM era li con me...

....e  "o puoork 'aa soonaaato!! "

Ciao!!