giovedì 31 gennaio 2008

MARE D’INVERNO

Il mare d'inverno rivela se stesso. Nulla a che vedere con quello specchio blu, con quell'orizzonte sereno, che si fonde con il cielo d' estate.I n inverno è una fiera acquattata, pronta al balzo. Lo guardi e capisci che non gradisce scherzi. Lui è mutevole, bizzo, improvviso, sfuggente, indecifrabile, capace di trasformare in meno di un'ora una passeggiata in una battaglia. L'inverno è la sua stagione, la stagione del mare! Il suo fascino antico ti penetra. Come lo lasci, te lo ritrovi dentro come un richiamo magnetico. Senti di aver bisogno di mare, di guardare laggiù in fondo, di sognare altre terre, di solcare altre onde, di guardare altre coste. Se non lo vedi, se non tocchi quell'acqua fredda e non annusi quell'aria mista di gelo e di tepori nascosti, ti manca qualcosa. Noi tanti che abbiamo avuto modo di frequentarlo in inverno, ci siamo fatti rapire ed imprigionare. Ci si sente sempre in difetto di tempo. Giornate corte, gite veloci, massima attenzione alla situazione meteo: tutti tranelli, che costringono a dedicarglisi part time. Un tempo limitato ma prezioso e si entra in un mondo magico di luci. Momenti di luce irreale, siderale, antica, che arriva da epoche primordiali. Una luce che hanno visto i dinosauri, ominidi di chissà quale epoca! Luce astratta, anomala, lanciata da cieli profondi, lontani, dai colori tenui ed esplosivi, dalle sfumature impossibili e marcate, quasi fluò! Un mare da impressionisti, da sperimentatori, da esploratori. Ci si sente nella parte, nonostante i ridicoli ammenicoli dell'era moderna. Ci imprigioniamo in quei fagotti stupidi ed utili, da uomini abituati alle mollezze della nostra epoca. L'inverno e il mare si vogliono bene e giocano a fare baruffa. Il vento fa da terzo incomodo e ci mette la malignità di chi sa come muoversi per far confusione. Mare che si muove, che si agita, che non sa star fermo. Onde che rincorrono altre onde e rimbalzano da chissà dove, fino a terra. Kayak che scalano pareti, che affondano in valloni scoscesi, per riemergere sorpresi di stare a galla. Prue che scompaiono dentro ad un'acqua impazzita, che arriva dappertutto, senza ordine e senza regole. Montagne di acqua viva, esplosiva! Si naviga su un rimescolamento di acque da sopra e da sotto, in un mondo tinto di grigio, per ritornare con gli occhi nel sole e nel vento.
Per molti di noi il ricordo del mare è questo : un mare d'inverno !

(testo by A.Colantuoni)

sabato 19 gennaio 2008

Vento!





Il 16 dicembre quattro valorosi sono usciti a Sestri Levante su un bel mare spazzato da vento da terra (il meteo dirà poi "strong breeze" ovvero forza 6 pari a 27 nodi con folate sino a 70km/h) e hanno dovuto faticare un bel po'.


Gli amici kayaker da acqua bianca hanno "venduto cara la pelle" e fatto un'ottima figura; esaltata dal fatto che hanno dovuto combattere conun elemento per loro normalmente trascurabile: il vento! (e con pagaie non proprio ottimizzate per quelle condizioni). L'acqua non si muoveva più di tanto (il vento da terra non fa onda se nonal largo) e quindi i loro tradizionali skill erano di poco aiuto. Un urrah! per la grande performance.



L' "ancient mariner" nonostante fosse dotato di pagaia adatta al vento ha tirato di suo diverse imprecazioni, è stato quasi buttato giù dal vento, è finito in appoggio col vento sulla pancia dello scafo, considerato con fifa lo scenario di finire soffiato a scogli e realizzato che era impossibile aiutare gli altri.


Siamo invece arrivati tutti per bene e la fatica è stata poi ampiamente ripagata da una sosta all ' "osteria della mattana" dove spaghetti con cozze e molluschi, polpi, acciughe, verdure ripiene, patate, frizzantino etc. proprio non ce li siamo fatti mancare....

Qualcuno ha inoltre sfoggiato una "insuperabile eleganza"...