lunedì 1 luglio 2013

Guardare il mare

Oggi è uno di quei giorni in cui l'occhio non si stacca da li: cielo azzurro assoluto, mare frusciante color del cielo, brezza fresca, sole caldo splendente... E' il quadro di una bellezza strana, fissa, ripetitiva, sempre lei e sempre diversa, bella perchè uguale a sempre. Potrebbe essere il ritratto fisico della felicità.

Lo guardo e penso a quanti occhi lo abbiano consumato nei secoli. Odiato da tanti, amato da molti, temuto da altri. Erano occhi di chi arrivava, partiva, scappava, si nascondeva. Occhi nell'aria e occhi subacquei voraci di verdesche, spalancati di acciughe e innocenti di pulcini di gabbiano.

Il "Monte"anche oggi se ne sta un po'distaccato, impassibile alle chiappe dei turisti, a tutta la plastica galleggiante che lo assedia, ai ronzii dei motori che lo appestano. Lui è altero, barbuto, azzimato, ossuto; ha un carattere scontroso, non gli si garba mai. Da solo precipita la sua frana di verde brillante e scuro fino a sprofondarla in acqua. Ogni tanto esagera e lancia qualche masso, tanto per tener lontano qualcuno, l'ultimo grande come una stanza. Nel suo essere autistico, qualche messaggio cerca di darlo, con fatica cosmica allunga il dito di roccia di Punta Chiappa verso ponente. Lo fa convinto che quella specie di indice di conglomerato di Portofino basti contro il mare. La "ciappa", punta Chiappa, taglia, affetta sega il mare da ponente e si lascia scavalcare da quello tiepido di scirocco. Lo fa per ricordare tutti i suoi pescoei che lo hanno guardato con rispetto da sempre. Ricorda con nostalgia quelli burberi e romantici che hanno composto la poesia alla madonnina della Stella Maris.

Un giorno di qualche anno fa ero la a fotografare: nessuno, sole basso autunnale e una di quelle mareggiate di libeccio da leggenda. Mi è tornata in mano una di quelle vecchie foto durante il rovistare da trasloco. Ho rivisto quel gozzo all'ancora a Porto Pidocchio e me lo rivedo ancora salire e scendere da colline d'acqua, che si accavallavano e si azzuffavano ad onde di rimbalzo.... Era una visione infernale,magnetica, bellissima e feroce come la morte incombente.

Oggi nell'anfiteatro davanti a casa mia suona una musica dolcissima, allora era fragore e boati. Oggi sono note dei valzer per solo piano di Chopin e ieri percussioni di tamburi selvaggi di tribù in guerra.

Il mare e' uno spazio che non ci chiude mai gli occhi della fantasia. Lui ci richiama sempre altrove. E' strano, ma sulla riva del mare ci si sente inquieti, provvisori, si ha sempre la sensazione di qualcosa che deve accadere.  Penso che sia lui che chiede attenzione e si diverte a metterci ansia. Quella sua linea dell'orizzonte oltre la quale c'e' sempre qualcuno che va e qualcuno che arriva, quel suo cielo strano pieno di sole e pieno di passaggi, sono bersagli mobili dove l'occhio si perde e la mente vaga.

La gente in spiaggia perde se stessa, diventa un manichino, un bipede ignudo, meschino, squallido. Diventa un uccello che perde il piumaggio colorato con cui si identifica e si porta in giro senza dignità tutti i difetti della sua specie. La genetica è piena di fantasia, spesso buffa, sadica, cattiva. La bellezza non sta a riva su due piedi, lei se ne sta seduta la in mare.

Forse ha ragione Cesare ad ammirare le falesie, a ricordare quello che testimoniano, andando oltre la  bella cameriera del Laguna blu beach. Anche i nomi sono quasi sempre fuori luogo e mancano di senso del posto dove sono. Posticci come tutte le attività che assediano il mare. D'altra parte c'è lui che rende tutto provvisorio, monentaneo, aleatorio, precario. Così il Laguna Blu Beach della bella ragazza, alla fine ha ragione Cesare: meglio ricordare la palude che scivolava nel vallone dalle montagne fino all'attuale Sestri Levante e mischiava acque dolci e salmastre, come fanno i bambini che giocano con la sabbia. Parlare con Cesare fa sognare, sarà lui, sarà il mare, ma quelle dune, quelle canne e tutta la sua vita quasi le vedo, le sento!

Quell'orizzonte tira una linea curva celeste scuro , di la c'è il resto del mondo. Girato quell'angolo stirato a 180 gradi ci sono i quattro quinti liquidi del pianeta e miliardi di bipedi che tentano di guardare fin qua.

Guardare il mare, fiutare la sua aria, tirare un gran respiro e riposare dentro.

(testo by A. Colantuoni)

I need to go down to the seas again....

Ermanno, grande lettore di avventure nautiche mi ha suggerito oggi una bella poesia di John Masefield..."Sea fever" ... ho seguito il suo consiglio e parecchio apprezzato!


Sea Fever

I must go down to the seas again, to the lonely sea and the sky,
And all I ask is a tall ship and a star to steer her by,
And the wheel's kick and the wind's song and the white sail's shaking,
And a grey mist on the sea's face, and a grey dawn breaking.

I must go down to the seas again, for the call of the running tide
Is a wild call and a clear call that may not be denied;
And all I ask is a windy day with the white clouds flying,
And the flung spray and the blown spume, and the sea-gulls crying.

I must go down to the seas again, to the vagrant gypsy life,
To the gull's way and the whale's way, where the wind's like a whetted knife;
And all I ask is a merry yarn from a laughing fellow-rover,
And quiet sleep and a sweet dream when the long trick's over.

From SALT-WATER POEMS AND BALLADS, by John Masefield

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Febbre di mare

Devo tornare in mare ancora, nel solitario mare e cielo
tutto quel che chiedo è un veliero e una stella per timonarlo
e il colpo del timone e il canto del vento e lo sbattere della bianca vela
e spruzzi grigi sulla faccia del mare e l'aprirsi di un'alba grigia

Devo tornare ancora in mare, perchè la chiamata della marea che corre
è un richiamo selvaggio e chiaro che non si può ignorare
tutto quel che chiedo è un giorno ventoso e bianche nuvole volanti
e spruzzi scagliati e spuma soffiata e il grido dei gabbiani

Devo tornare ancora in mare, alla vita zingara e vagabonda,
ai percorsi dei gabbiani e delle balene, dove il vento è un coltello affilato;
tutto quel che chiedo è un racconto allegro da un compagno ridente
e un quieto sonno e un dolce sogno quando il lungo turno è finito


Traduzione "alla buona" by A. Cazzaniga

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La poesia che parla della sferza del vento, delle nuvole, del grigio.... mi ha fatto venire in mente alcune foto... una fatta dalla Luisella anni fa a maggio, mentre si pagaiava assieme al Giglio (il grigio, la sferza...)


l'altra fatta sempre qualche anno fa a settembre in un giorno con nuvole in corsa e cielo azzurro


Che dire... I need to go down to the seas again....

mercoledì 26 giugno 2013

Un fantastico sabato all'Adda

Reduce da passeggiate speleologiche e irti colli, sabato 22 mi sono goduto il caldo, il sole e la compagnia degli amici del Trezzo Kayak intenta alle lezioni sul fiume giù alla sede sull'Adda




Mi sono presentato sul mio immancabile Baidarka con cui ho seguito il gruppo, l'acqua è ancora un po' freddina ma si è potuto provare diverse manovre e non sono mancati i bagni!

E' un piacere vedere una quindicina di persone in acqua e altri a terra a chiaccherare di kayak, la sede per quanto piccola (è solo un container...) fa il suo bell'effetto.



lunedì 17 giugno 2013

Spaghetti a S. fruttuoso

Cesare, Antonio, Alex... l'IKdM in configurazione quasi minima (Max e Tino assenti giustificati per attività kayakere ulteriori, uno all'Elba, l'altro in Sardegna). Giornata di alta pressione, solo un po' di brezza termica... si pagaia, si sbarca, si sbraca... si mangia. E' estate... l'estate dell'IKdM


martedì 9 aprile 2013

Bergeggi again

Domenica pagaiata a Bergeggi con los amigos dell' Ikdm, io, Antonio, Cesare e Massimo. Dalla Lombardia ... mancava solo... chi...? ... *

Ci siamo ritrovati volentieri nonostante più d'uno di noi sentisse una stanchezza profonda, che avrebbe preteso pace, relax e riposo.

Invece eravamo la a battagliare contro un vento moderato, con folate un po' rabbiose, ma molto praticabili.

Per contro abbiamo potuto giocare con onda da dietro per tutto il tratto di mare che dal porto di Vado Ligure sbatte contro le falesie di Capo Noli. Surfatine belle, leggere, continue, facili e medio veloci. 

Al ritorno Antonio sul suo Xcite S ha dato ascolto ai suoi ritmi anticipando il rientro stando un po' in costa e a ritmi pacati, Massimo con l' Xplore e Cesare col suo Sirius S chiaccheravano e pagaiavano, io...  sempre più "baidarkesco" (come mi schernisce Antonio) ... ho mulinato contro le onde ed il vento, giocando un po' a risalire ed un po' a scendere.

Il feeling era quello descritto da un aforisma di Joseph Conrad "Il mare non è mai stato amico dell'uomo. Tutt'al più è stato complice della sua irrequietezza"...

La luce era un po' velata ma pur sempre carica di azzurro, la spiaggia davanti a Bergeggi sempre incantevole per la trasparenza dell'acqua.

(foto da internet...no camera sunday... ma rende l'idea)

Nella migliore tradizione dell' IkdM, Cesare, Max ed io abbiamo concluso degnamente pranzando al sole, fuori da una taverna della vecchia darsena di Savona, con acciughe fritte, frittelle di baccalà, linguine alla pescatrice e prosecco. Peccato solo che Antonio preso da un impegno di lavoro imminente sia dovuto andare via prima e non abbia partecipato. Sarà per la prochaine fois...

(idem)

Arrivederci amigos... un saluto a me caro, dalla "Canciòn del pirata"

Que es mi barco mi tesoro,
que es mi dios la libertad,
mi ley, la fuerza y el viento,
mi única patria, la mar.

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* PS: chi mancava dalla Lombardia? Il Tino!

sabato 23 marzo 2013

Elba winter closing session

Anche quest'anno i 7 saggi... o meglio i 6 saggi (il Tino non ha potuti esserci)... o più precisamente i 5 saggi + il sottoscritto si sono ritrovati all'Elba prima dell'inizio della primavera per dare addio all'inverno.
Inizio col ringraziare gli amici per avermi sopportato nel mio pessimo poco saggio umore...

L'Elba ci ha accolto con il meglio dei colori e del sole e si è potuto pagaiare in totale relax


Non sono mancate le soste al sole e le consuete mangiate, Gaetano docet con i prodotti della Campania felix!


Ma soprattutto ci ha accolto con la consueta cortesia e simpatia il nostro grande saggio... il Gau a cui vanno i nostri ringraziamenti per due fantastiche cene.


Dunque un saluto all'inverno passato... e un arrivederci a presto!

Pioggia

Capita, in mare, di prendersi un po' di acqua non salata....


venerdì 22 marzo 2013

British kayaks, italian kayakers...

Alcuni bei kayak inglesi a riposo...
Some beautiful british kayaks at rest...


(from left to right: Pace 18, XciteS, Anas acuta, Xplore, Baidarka Explorer (2), Xtreme)

e alcuni kayakisti italiani (da merenda) in AZIONE!!!
and some italian kayakers (guormet kayakers?) in ACTION!!!


E' una vitaccia ma qualcuno la deve pur fare..
It's a hard life, but someone has to do it..

domenica 10 marzo 2013

Pace 18

Domenica abbiamo finalmente potuto provare il Pace 18 della Tide race, la giornata dava mare con un po' di onda (1 m) e pioggia e vento... direi buone condizioni per verificare il comportamento di un kayak.

Un po' di foto del Pace 18 vicino al mio Baidarka.
Si vede come il Pace sia tutto sommato una barca minimale a dispetto della prua che può sembrare massiccia
  La linea è filante e per niente alta.
 Prua cattivissima:

 Ponte ben sfilato per agevolare la pagaiata
La parte dietro al pozzetto è abbastanza larga, abbastanza vicino alla" swede form" che dovrebbe dare buona portanza sull'onda a seguire


La seduta è quella "classica" dei Tide race, bassa e dotata della ampia e robusta fascia regolabile con viti


La pedaliera è basata su pedaline regolabili ed ha il sistema del timone con i leveraggi immediatamente sopra alle pedaline

In acqua la barca si presenta stabile (è pur sempre 53 cm...) ed è molto manovrabile, la prua esce facilmente dall'acqua (con su Antonio che è poco più di 70 kg...)




L'abbiamo portato nel mosso trovandolo un buon seakayak nonostante sia dedicato più alla velocità che non alla navigazione

Come si può vedere dalle foto c'è stata anche una discreta onda che non ha impensierito più di tanto l'assetto.



Avendo testato la barca solo con le pagaie groenlandesi non l'abbiamo "spremuta", e quindi non saprei dare un reale giudizio sulla scorrevolezza.

martedì 26 febbraio 2013

Bad weather... knocked head... but good mood!

Domenica si votava.... nevicava.... faceva freddo... c'era brutto tempo... quindi ... cheffare? Stare a casa?
Nahhh.... nonostante tutto siamo scesi al mare in Liguria e ne è valsa la pena.

"Bel" mare, un poco di vento, tanta pioggia.


Ampi spazi tutti per noi...


E ciò è "indice" ....

All'arrivo ho fatto una bella pistolata che poteva costarmi cara: ho surfato sino a terra su una piccola onda, ho sottovalutato la sua forza, ho ritardato ad andare in aggancio, quindi gran ribaltata con testa su fondo sassoso, stirata di collo a mo' di gallina prima di andare in padella.
In più sono uscito dal kayak e sono rimasto seduto intontito sul bagnasciuga, giusto per aspettare l'onda seguente che mi ha tirato addosso il kayak pieno d'acqua. 
Vabbè... ogni tanto... "se stravaca el bicièr dela bira" ... non sarà l'ultima delle cazzate ..

In compenso mi sono ripreso velocissimo e alla Cantina del Polpo ho trovato dell'ottima Lumassina, camino acceso, consueta cucina super.


Che dire... un brindisi!!!


domenica 17 febbraio 2013

Di meteoriti e di azzurro...


Sabato 16 magnifica giornata di luce e di azzurro a Bergeggi, l'aria era ancora un po' fresca visto che arrivava da nord, ma è stato sufficiente trovare un angolo riparato dall'aria per credere di essere ad aprile, per credere di essere .... in paradiso??


A ricordo della giornata pubblico due righe di Antonio:
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È venuta giù come la peste, come ogni disgrazia inaspettata e sinistra. È esplosa sulla testa di ignari che si facevano la barba, che erano alla finestra a salutare un amore, a seguire con gli occhi un figlio in strada. Chi era alla guida della sua automobile, chi intento ad iniziare la sua giornata di lavoro.
Un bagliore accecante e un tuono di esplosione , poi il cielo è diventato uno spazio di fuoco: feriti, terrore, paura. Il mondo con i suoi 4 quinti di acqua gira vorticosamente nell'indifferenza degli altri pianeti, che lo guardano increduli e invidiosi del suo colore azzurro intenso.
Da lontano è il paradiso perduto, un luogo magico pieno di una vita esplosiva, che lo sta appesantendo e appestando.
Basta un nulla , un bruscolo di stella , un pezzetto di puzzle che si è staccato da chissà dove e ..... tutto riprende nel silenzio cosmico, nel nulla, nell'assenza di vita, nella dittatura della vita difficile e lenta di quella materia minerale, che solo Cesare percepisce in tutta la sua grandezza.

Oggi cielo azzurro e sole rubato ad un inverno, che vede incalzare le prime avvisaglie di primavera. La bellezza del mondo era tutta li', schiacciata da un soffitto di aria e da un pavimento di acqua con noi in mezzo strofinati dal vento.
L'isolotto di Bergeggi a due passi, capo Noli là in fondo e quel vento da 8/10 nodi ad alzare quell'onda fatta per noi e per la nostra voglia di correre e surfare.
Oggi è stata un giornata speciale e il mio "Narvalo Magico" ringrazia .


Anche io ringrazio i presenti, soprattutto chi non mi ha fatto pesare la fatica della mia pompa centrale, che non teneva il ritmo giusto.
Ciao ragazzi, arrivederci alla prossima!

Testo by Antonio
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mercoledì 30 gennaio 2013

Frozen kayaks...

Due "esploratori" al freddo....



domenica 20 gennaio 2013

Sunday morning...

 Paddling upstream Adda river we reached nice places

it was a cold day

we put some energy to win the current

and a small surfing was possible...

So, this is how you make a cold sunday morning a happy morning!

domenica 6 gennaio 2013

Wintertime...

...and the living is easy...

Inizio d'anno con serie di pagaiate assieme agli amici e colleghi del Trezzo kayak, teatro le chiare e soprattutto fresche acque dell' Adda a Trezzo.

Il fiume in inverno è trasparentissimo, freddo e offre una buona corrente contro cui disperdere le calorie delle feste.

Divertente pagaiare in favore di corrente vedendo benissimo i sassi sul fondo, dopo un po' nasce un "inciucchimento" dovuto alla sensazione di scorrere lenti sull'acqua ma veloci rispetto al fondo sottostante.


Lo stesso " inciucchimento " si osserva peraltro, in maniera del tutto imprevista, dopo un paio di aperitivi post pagaiata trangugiati al vecchio Lavatoio... che ci sia un effetto sinergico?



Come dice il guru ... ciò è "indice" che ci vuole sempre un brindisi!!!