Io e il Riki eravamo impegnati a seguire due amici che erano con dei K1 da velocità (molto instabili) sino a che non fossero sicuri a terra e quindi ci accorgemmo della mancanza del Tino solo dopo una manciata di minuti.
Intanto il Tino era in acqua senza pagaia, quindi niente eskimo, niente paddle float reentry, nulla... era li con il suo k-way giallo non stagno nell'acqua a pochi gradi, attaccato al bellissimo scafo Nordkapp grigio mimetico che lo nascondeva.
Dopo uno due minuti passati a scrutare il lago balenò per un microsecondo un piccolo quadrettino giallo, era il braccio del Tino che da dietro il Nordkapp ci faceva segno.
Gran pagaiata col fiato in gola e con il Riki fummo subito al soccorso del Tino il quale, con tempra da acquabianchista aveva ben sopportato quel quarto d'ora a mollo e saggiamente non aveva sprecato calore tentando di nuotare a riva (era a più di 1/2 km).
Rimesso in sella il Tino si pagaiò tutti verso terra e da allora conservo una certa diffidenza per le moffole fisse sulla pagaia.
Questo 26.12 ci siamo felicemente ritrovati e, vuoi che c'è il riscaldamento globale, vuoi una botta di culo... la giornata è trascorsa decisamente più rilassata.
Si è pagaiato poco più di un'oretta e .... sosta con pranzo al sacco.
Data l'occasione mi sembrava brutto farci mancare del prosecco...
Presenti i tre di 10 anni fa:
- io col Greenland 550
- il Riki col Sirius S
- il Tino col suo "Manu", splendido Baidarka in legno
ed Alessandro, fresco fresco di battesimo del kayak di quest'anno, ma già ben equipaggiato con un bellissimo Isel Rockpool
Cheddire... a tutti un augurio di essere fra 10 anni di nuovo ancora tutti qui con lo stesso entusiamo!
Alessandro