venerdì 18 aprile 2014

Greenland style and the river

Ultimamemente sto pagaiando spesso con il mio nuovo arrivato (il Greenland 550 di CS Canoe) sul fiume Adda e nella corrente (per poca che sia) mi trovo molto bene con lo scafo hard chine.




Ho ritrovato la sensazione di precisione e possibilità di controllo che mi ricordavo avere col Greenlander Nigel Dennis.

Strano avere la stessa sensazione, si tratta di due barche decisamente diverse: il Nigel Dennis è una "corazzata" da 54 cm e fianchi verticali, stabile e pesante, il 550 un barchino da 14 kg, 49 cm, fianchi molto inclinati, stabilità primaria "leggera".

Non vorrei dire una cavolata gigantesca ma l'hard chine mi sembra rendere di più in corrente che non con le onde (dove trovo superiore la V decisa).

Dal punto di vista "storico" la faccenda mi torna, dopotutto la Groenlandia è interessata dalle maree oceaniche e sicuramente pagaiare nei fiordi significava avere a che fare con correnti decise.

Mi piacerebbe davvero provare una di queste barche in una tide race marina... per vedere l'accoppiata onda + corrente e capire cosa succede...

Per ora mi devo accontentare di pagaiare in corrente (fiume) OPPURE su onda (mare nostrum)... spero che prima o poi con l'IKdM riusciremo a fare una girata in qualche mare nordico.

Intanto buona Pasqua a tutti!


P.S. del 22.4
Antonio mi scrive:

My friend, sono in disaccordo con quanto scrivi sul blog . Conosco quanto te i vantaggi e svantaggi degli scafi a V in mare formato. Alaw Bach è di gran lunga migliore, altrettanto affidabile, ma restando manovrabile, la' dove le V diventano troppo direzionali . Lo stesso potrei dire a confronto con altri scafi da me posseduti , dove Alaw emerge comunque vincente in mare mosso e molto mosso. Il perché sta proprio in quel suo design che fruisce di molti geniali compromessi , ma in particolare quello spigolo che ne fa un soft hard chine di nuova generazione.

E io rispondo:
In effetti rileggendo il mio post vedo che non è chiaro
Intendevo dire che la mia sensazione è che l'hard chine esprima il suo carattere al meglio in corrente mentre la V lo esprime tutto in onda (il "superiore" era inteso come capacità di dare il suo meglio)
E' indubbio che la V sia solo per onda e niente per corrente
L'hard chine invece va bene in entrambe le situazioni ma la mia sensazione è che sia in corrente dove da veramente il suo meglio...
Quanto all'Alaw è una V moderata con parziale hard chine... si tratta quindi di un bilanciatissimo compromesso, ciò non toglie la discussione sui due estremi no?

sabato 12 aprile 2014

Discesa del Trebbia

Capita talvolta al kayakista marino di trovarsi lontano dal mare, incasinato nei programmi, strappato qui e la tra lavori all'estero, perennemente spiaggiato in qualche aeroporto... o in cima a qualche grattacielo...


Capita però anche di ritrovare l'appoggio degli amici e del club di pagaiatori fluviali di casa....

Quindi è con grande piacere che una bella domenica di aprile ho partecipato alla discesa del Trebbia con il Trezzo kayak... mia seconda discesa fluviale dopo il torrente Noce di due anni fa.

Pubblico quindi volentieri il resoconto uscito sul sito del Trezzo kayak:

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Quale migliore descrizione della giornata se non le opinioni dei nostri soci?


Grazie davvero a tutti, ma proprio tutti, voi....è stato bellissimo, a quando la prossima?!!!

Il Trebbia è stato il mio battesimo dell’acqua!!!! Volevo ringraziare tutti per lo splendido supporto ed il senso di gruppo. Uno speciale ringraziamento a: - Christian per avermi convinto a partecipare all’uscita! - mitico Tino per il corso concentrato di Sabato a Medolago e per i preziosi consigli - grande Alessio per la professionalità negli insegnamenti, il sostegno morale e soprattutto la pazienza che ha avuto durante la discesa - Gigi per avermi insegnato il mantra per la pagaiata perfetta! - Gianu per il supporto di sabato a Medolago e per il tifo della domenica sul trebbia! - A tutto il mio gruppo di discesa ed a tutti i ragazzi del TK che mi hanno dato una mano, un consiglio, un incitamento ed hanno fatto gruppo per aiutarmi. GRAZIE Ci vediamo mercoledì in piscina.


 UNA DISCESA MAGNIFICA!!! Il fiume ed il paesaggio erano davvero belli ma voi tutti siete stati meravigliosi. sono orgogliosa di far parte di questo club e voglio ringraziarvi per la bellissima domenica che mi avete regalato. ero già felice questa mattina nel vedere la fila di macchine con le canoe colorate e le facce sorridenti all'interno ma poi là, nel fiume, avete superato le mie aspettative.. e non escludo nessuno.. bravi, davvero bravi!!! disponibili a spiegare, a darci supporto, ad aiutarci quando eravamo a bagno, insomma.. mi avete emozionato ed è bello far parte di questo gruppo che condivide la voglia di praticare uno sport divertente ma soprattutto la voglia di stare insieme divertendosi... GRAZIE!!!!

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Il Trebbia scorre in gole bellissime, con acqua pulita e abbondante, è un fiume abbordabile che mi ha permesso di divertirmi senza mai rischiare eccessivamente.
La galleria (foto qui sotto) l'ho trasbordata per evitarmi guai...





La mia tecnica marina è stata sufficiente a gestire il kayak che ho scelto: una vecchia Rainbow Reaction da 270 litri e qualcosa più 3 m... non il massimo della manovrabilità ma super rassicurante sui piccoli rulli e whirpool cha abbiamo incontrato, basta pagaiare in avanti e passi sopra a tutto.

Altra nota curiosa: c'erano 300 canoisti circa e un solo pistola con pagaia da mare in legno... ma tant'è ha funzionato e ci ho manovrato comunque in maniera decente, mi sono così tolto il pensiero di dover pagaiare con qualcosa di diverso dal solito di quello che faccio in mare.

Un grazie ad Alessio, gigi e gli altri del TK per la compagnia e per l'avermi guidato lungo la mia seconda discesa fluviale.

domenica 30 marzo 2014

Dedicato a tre dell'IKdM


Nemmeno a farle su apposta le trovavamo più centrate..!!




martedì 4 marzo 2014

Dreaming in a garage...

 Dunque com'è questa pagaia da tempesta...?

Si fa il "pala lunga?"

Comodo questo oceanico!

sabato 1 marzo 2014

Martino learning fast

 First capsize
second wet exit
third re-entry
and back to paddling!
Bravo Martino!!

lunedì 10 febbraio 2014

More about Greenland 550

Sabato ho fatto una veloce uscita sul lago di Como con il Riki che si trova in Italia per qualche giorno, ne ho approfittato per qualche foto a terra di confronto tra il Greenland 550 e il Baidarka Explorer, entrambi di CS Canoe.

L'ottica del telefonino non è il massimo e allunga un po' le forme, comunque è innegabile la forma piena e compatta del Baidarka in confronto agli slanci di prua e poppa del 550





Sul 550 dopo qualche tentativo ho trovato il mio optimum con un poggia schiena fatto da un blocco di gomma espansa installato di traverso incollato alla paratia posteriore e levigato più o meno secondo la curvatura della schiena.

Il sedile di gomma asportabile non c'è in foto... lo dovevo ancora infilare in canoa.

Alcune considerazioni sulla zona pozzetto sono:

- il comando dello skeg l'ho chiesto dietro al pozzetto così da avere la zona frontale libera da qualsiasi impedimento. In questo modo si può pagaiare basso basso senza pensiero di "prender dentro" in qualche sporgenza sul ponte, in effetti il tutto è comodo e il comando si raggiunge comunque bene.

- il comando dello skeg arretrato è una soluzione compatta (non si attraversa la paratia principale dietro la schiena, c'è meno lunghezza di cavo) che in più evita un ingombro interno dove si appoggiano le gambe.



- i cordami partono una spanna più avanti dal pozzetto, sempre per libertà di pagaiata e per non aver alcun fitting interno dove si appoggiano gambe e ginocchia.

- il pozzetto è effettivamente molto compatto ma grazie al ponte regolare credo sarebbe facile per CS tagliare e realizzare in opera altri profili più o meno generosi.

Per quanto riguarda la stabilità faccio riferimento al resoconto del Riki che non pagaiava da quasi un anno (vive ai caraibi, posto dove i kayak non vanno per la maggiore).
Risalendo su un kayak dopo un po' di tempo di fermo si è di solito disabituati alla stabilità dei kayak e si diventa giudici più severi... però mi ha confermato la buonissima fruibilità del 550 che non è poi difficile come si potrebbe pensare.

Il tempo è stato orribile (pioggia, freddo, grigio, cime coperte di nebbia e neve) ma perfettamente in linea con lo spirito dell'imbarcazione.

Adesso mi manca solo la prova in mare .....



martedì 4 febbraio 2014

Greenland 550 with ocean cockpit

Poco più di 2 anni fa avevo provato un Greenland 550 di CS Canoe trovandolo davvero interessante come scafo ma meno attraente nella parte del pozzetto, non perchè fosse poco ergonomico ma in quanto troppo lontano dall'estetica e dalla mia idea di funzionalità dei tradizionali pozzetti inuit.
In merito potete leggere il post:

A little over 2 years ago I had tried a CS Canoe Greenland 550 finding it really interesting as a hull but less attractive in the part of the cockpit, not because it was not very ergonomic but as too far from the aesthetics and from my idea of functionality of traditional Inuit cockpits .
You can read the post about it:


http://alexdemels.blogspot.de/2012/01/greenland-550.html

Però lo scafo mi piaceva... e dai e dai .. mi sono deciso e ho chiesto a CS Canoe se volevano sviluppare una versione dall'estetica più tradizionale e gli ho proposto l'idea ispirata ai kayak storici e alle tante belle autocostruzioni che si trovano in rete.

But I liked the hull ... and so .. I made up my mind and I asked CS Canoe if they wanted to develop a more traditional version. I proposed the idea inspired by historical kayaks and the many beautiful DIY constructions I saw  in the internet.



L'idea è stata accolta e, grazie alla modifica del vecchio maschio dello stampo, CS ha ottenuto un nuovo ponte anteriore dall'estetica (per me) decisamente più appagante.

The idea was accepted and, thanks to the modification of the old plug, CS has obtained a new front deck with a much more satisfying aesthetic (for me).






Tra mille impegni di tutti la cosa è andata un po' per le lunghe ma finalmente il kayak è in produzione e l'ho potuto ritirare lo scorso gennaio.

Among a thousand commitments the thing went a bit too long but finally the kayak is in production and I was able to take it last January.


L'ho per ora provato solo sul fiume vicino a casa senza delle reali onde.
In ogni caso lo scafo lo conoscevo e ne parlo nel post del 2012 e quindi mi dedico qui a descrivere il ponte e la costruzione in generale.

For now I have only tried it on the river near home without real waves.
In any case, I knew the hull and I talk about it in the post of 2012 therefore here I dedicate myself to describe the deck and the construction in general.


Il kayak è davvero leggero, credo siamo sui 13 kg (devo pesarlo ancora) e il tutto è molto rigido.
La costruzione in kevlar / carbonio vacuum con lo sferatex è sicuramente una bella soluzione in cui CS dimostra tutta la sua eccellenza.

The kayak is really light, I think about 13 kg (I have to weigh it again) and is very rigid.
The construction in kevlar / carbon vacuum with sferatex tissue is certainly a nice solution in which CS demonstrates all its excellence.


Mi sembra finalmente di avere in mano uno skin on frame... pur essendo una barca normale con gavoni e skeg.

I finally seem to have a skin on frame in hand ... despite being a normal boat with hatches and skeg.

Il pozzetto piccolo è inclinato e si entra bene, ti sta abbastanza addosso anche se il ponte è 26-27 cm cioè non troppo minimale.

The ocean cockpit is inclined and you can enter it well, it fits quite well even if the deck is 26-27 cm that is not too low.

Credo questo sia l'optimum tra l'Anas acuta che è molto abitabile (l'Anas ha il ponte da 29 cm) e il Black Pearl che misura 22 o 24 cm a seconda delle versioni LV e HV.

I think this is the optimum between the Anas acuta which has more room (the Anas has a 29 cm high deck) and the Black Pearl which measures 22 or 24 cm depending on the LV and HV versions.

Qui sotto un confronto tra Anas e 550

Below is a comparison between Anas and 550

Io non ho dovuto spessorare il ponte ma non sono un maniaco del super tight fit... ho creato solo degli agganci per le ginocchia, adesso lo devo provare nel mosso per le ultime rifiniture, infatti la prova l'ho fatta sul fiume Adda dove è piatto ("ove non fiume" direbbe il fluvialissimo amico Cortez...).

I did not have to pad the under deck but I am not a super tight fit maniac ... I only created contact points for the knees, now I have to try it in rough waters for the last finishes, in fact I did the test on the Adda river where it is flat ("where not river" my very whitewater friend Cortez would argue...).

Non credo gli dovrò fare mai un masik in gomma ma nel caso (es. per gare di rolling) sarebbe facilissimo farlo e attaccarlo sotto il ponte che è liscio e regolare.

I don't think I'll ever have to do a rubber masik but in the case (e.g. for rolling competition) it would be very easy to do it and attach it under the deck which is smooth and regular.

Si tocca sempre il ponte con la punta dei piedi ma li puoi mettere "a martello" senza difficoltà e questo per me era un obiettivo importante (voglio una barca in cui poter stare seduto a lungo e questo per me significa di tanto in tanto poter sgranchire le gambe e stirare i polpacci mettendo i piedi a squadra, con il mio 44/45 non su tutti i kayak ciò è possibile)

You always touch the deck with your toes but you can place them square without difficulty and this was an important goal for me (I want a boat in which I am be able to sit for a long time and this for me means occasionally being able to stretch legs and stretch calves by putting my feet square, with my shoe size 11 UK not on all kayaks this is possible)

In questa versione ho messo il sedile in gomma rimovibile che non è male anche se non escludo in futuro di mettere un sedile a padella che contenga bene... devo fare un po' di prove nel mosso per capire esattamente cosa preferisce il mio c....

In this version I put the removable rubber seat which is not bad even if I do not exclude in the future to put a pan seat that fits well ... I have to do some tests in rough waters to understand exactly what my bum prefers. ...

Purtroppo domenica ho dimenticato la macchina fotografica, spero di rifarmi presto e poter pubblicare più immagini.

Unfortunately on Sunday I forgot the camera, I hope to correct this soon and be able to publish more images.

domenica 12 gennaio 2014

Alaw bach e Isel

Finalmente assieme al 2014 sono arrivati l' Alaw bach e l' Isel, due kayak della Rockpool che tanto avevamo rimirato nei video inglesi o in internet senza mai avere l'occasione di pagaiarli.


Gli abbiamo provati in una uggiosissima e ventosa giornata a Sestri levante e poi con un bel sole a Portofino qualche giorno dopo.







Ho provato sia Isel che Alaw e la prima parola che mi viene in mente per entrambi è "stabilità"

Se ben ricordo la sensazione per quanto riguarda la stabilità secondaria siamo ai livelli del Tide Race Xtreme, di un Nigel Dennis Romany Explorer o di barche da 55-56 cm di larghezza.

L'altra caratteristica che mi ha colpito è la direzionalità, durante le prime pagaiate abbiamo aggirato il promontorio di Sestri con discreta onda al traverso e folate di vento, ebbene l'Alaw (e anche l'Isel) sono assolutamente neutri in queste condizioni.

Girare girano bene anche se sono al limite un po' duretti, non per essere ripetitivo ma in questo mi hanno ricordato molto il mio Baidarka, senza essere ovviamente così estremi; confrontando la chiglia di Alaw (rosso) e Baidarka (bianco) si vede una certa similitudine di impostazione della V longitudinale.

Per il resto si tratta di scafi molto diversi, i Rockpool hanno questi fianchi squadrati e imponenti che li caratterizzano.

Alaw bach è una bella "macchina da onda", pur non avendo un grande volume non ingavona minimamente, esempio si vede come i miei 80 kg aggiunti a prua non lo scompongono più di tanto in assetto.














Isel è un barchino piccolo e super maneggevole, rolla come un giocattolo, nonostante la mia rigidità ho fatto diversi "angel roll" senza il minimo sforzo

Essendo entrati nella flotta IKdM avremo modo di vederli parecchio in azione e di approfondirne il comportamento in mare.

Per ora li abbiamo salutati alla maniera IKdM... cioè con Prosecco e uno speciale Brandacujun "Rockpool" preparato da Cesare (grazie!!! era buonissimo!!)


Un brindisi!!!



giovedì 26 dicembre 2013

Uscita (quasi) natalizia

Domenica 22.12 ci siamo goduti una bella uscita a Sestri Levante con "i soliti" dell'IKdM ed alcuni amici appassionati di kayak greenland.

Eravamo:
- il N.1 su Xcite S
- io sul mio fido Baidarka II
- Cesare "peace and love" con il Sirius S
- Jonathan su Tahe marine un tempo appartenuto al N.1
- Max 5° dan su Xplore
- Elena su Qaanaaq
- Lorenzo su 550

All'inizio la baia era totalmente piatta e abbiamo pensato "oggi si pagaia giusto per fare un po' di km" invece fuori dal porto abbiamo iniziato a vedere delle belle onde all'orizzonte.

Verso punta Manara la corrente e le onde rifratte dentro il golfo creavano una zona perfetta per divertirsi a risalire le onde per poi ridiscenderle.

Lorenzo che è abituato al lago è partito con una certa prudenza e non era del tutto convinto di andare ad affrontare le onde, lo abbiamo dovuto invogliare ricordandogli che le onde corte del lago sono molto più difficili e che la temperatura dell'acqua era di 16°C, molto meno rischiosa degli 1-2 °C da lui affrontati pochi giorni prima al lago del Maloja.
Per non parlare del fatto che ha un buon eskimo e che quindi non ci sono problemi a rovesciarsi. Alla fine, se penso che ha messo assieme due variabili in un colpo solo = uscita su onde di mare con kayak non proprio stabilissimo, devo dire che ha navigato alla grande.

Elena era invece attirata dalle onde e da subito si è trovata bene, si è lanciata a punta Manara in più sessioni di aggancio delle onde in surfata, forse aveva una pagaia un po' troppo sottile per le accelerazioni necessarie ma se l'è cavata egregiamente anche contando che il Qaanaaq non è proprio una barca stabile. In baietta poi ci ha mostrato degli eschimi storm roll ben eseguiti ... io e il N.1 ci siamo detti "...ehhh questo è eskimare...".

Jonatahn che è un lupo di mare se ne andava a zonzo con il suo Tahe in totale relax, ma qui è scontato, essendo lui di Nervi giocava in casa su onde a cui è molto abituato.

Al rientro quattro chiacchere su eskimo, attrezzature, esperienze nonchè prove scambio di kayak e qualche tentativo di equilibrio (la panza incombe e il sottoscritto kayakista non è più agile come un tempo ... infatti in piedi sul ponte dietro non ci sto più.)


Preludio di finale con bottiglia di spumante offerta dal N.1 (grazie Antonio!) e gran finale mio e di Max alla Cantina del Polpo (menù: totani ripieni cotti al forno nel pomodoro, tagliolini al nero di seppia con limone, torta di mele, vino rosè insospettabilmente buono, caffè... così giusto in preparazione alle cene natalizie).

Speriamo di riuscire a fare una ulteriore pagaiata in queste vacanze e magari di provare un kayak nuovo....

Un augurio a tutti e arrivederci al 2014

martedì 12 novembre 2013

Uscita con istruttori di Sottocosta

Domenica scorsa c'era una bella mareggiata sul mar ligure e con Antonio e Cesare si stava programmando una uscita nella amata Sestri Levante.


A gradita sorpresa invece assieme ad Antonio e Cesare sono stato invitato ad una session di allenamento degli istruttori di Sottocosta che si è tenuta a Varazze.


E' stato molto interessante partecipare ad un loro allenamento e vedere come Sottocosta, grazie al lavoro di istruttori come il Grugnola e il Benzi sia in costante miglioramento ed allineamento con gli standard applicati dalla BCU.

Cito la descrizione data da Guido (che ha coordinato il tutto) dopo l'evento:

 "Siamo stati fortunati perché abbiamo avuto la possibilità di uscire anche se non abbiamo potuto creare dei veri e propri casi di Incident Management molto vicino alla scogliera come avrei voluto: c'era troppo mare ed eravamo un gruppo numeroso. In questi casi è meglio privilegiare la sicurezza e dedicarsi ad altro. Abbiamo visto varie cose lo stesso (surf, traini lunghi e traini corti, kayak allagato, salvataggi assistiti, salvataggi assistiti con spalla lussata, mal di mare, ipotermia) e lavoreremo su altre la prossima volta."



Al ritorno nel porto di Varazze io e Cesare ci siamo dedicati a qualche surfata ed aggancio sulle onde che frangevano attorno ad un moletto, poi abbiamo lasciato il posto agli istruttori per un po' di sessioni di recupero su cui si sono allenati.

Foto by: Luca Benzi

La gestione dell'uscita è stata ottimale ed è andata molto bene anche perchè le condizioni erano potenzialmente proibitive: molta onda sotto costa e vento forte di tramontana in arrivo. Fortunatamente la tramontana è arrivata solo in serata e ci siamo potuti divertire senza dover lottare con il grande nemico dei kayaker... il vento!

In serata è arrivata e non ha scherzato...



Ovviamente l'IKdM, ospite o no di Sottocosta... è sempre lo stesso e quindi non abbiamo trascurato il dopo pagaiata...


Dunque un grande ringraziamento a Guido e a tutti gli altri di Sottocosta per il gradito invito.

Alla prossima!

sabato 2 novembre 2013

News da Ventimiglia...


Questa mattina vi pensavo, ricordate la mareggiata dell'anno scorso quando ci siamo visti? ... questa mattina era lo stesso.

Quando sono sceso dalla campagna ho visto il motoscafo della Capitaneria che ballava fra le onde: brutto segno! Infatti poi sulla passeggiata a mare a 200 m da casa uno yacht a vela di una dozzina di metri era lì spiaggiato, la gente come le mosche..... pomeriggio vado anch'io a vedere cosa è successo.


Peccato non poter uscire oggi, l'acqua è ancora calda, si sta benissimo senza neoprene ai piedi.

Ciao!
Ermanno