Cosa si può dire dell'Xtreme?
Sicuramente che il nome è azzeccatissimo, ma non riferendosi al mosso o chissà quale impresa, il kayak è estremo nella sue possibilità di divertimento; per il resto è una barca all'opposto dell'estremo" infatti:
- è comoda
- è stabile oltre ogni immaginazione
- è maneggevole
- è ragionevolmente scorrevole nonostante la "sbananatura"
- è rifinita da gran cruiser (4 gavoni)
I ponti sono curatissimi, con i 4 gavoni totalmenti incassati e con una serie di cordami molto estesa.
Tutti i bordi sono molto arrotondati, si vede che il tutto è stato disegnato per ingavonare in onde notevoli senza dare "punti di aggancio" all'acqua.
Il rolling è fantastico, simile al NDK explorer ("o turacciolo"), niente da dire.
L'appoggio laterale non finisce mai, arrivi a mettere la testa in acqua e non hai sentito il momento in cui la portanza cede di colpo, va giù come se scorresse nel burro.
Lo scafo sotto ha una ampia sezione piatta contornata da due "hard chine" molto decise, la prua ha un volume esagerato (tanto che si fa fatica a rigirare il kayak afferrandolo a prua, le mani scappano via sulla "panciatura").
Questa forma rende lo scafo iper maneggevole, sembra un kayak da rodeo da fiume, si fanno 180° di rotazione con una semplice spazzata, in confronto l'Anas acuta sembra rigido.
Fino a qui, niente di nuovo, ci siamo detti...mbè? dove stà la novità? sbanani e rendi maneggevole... l'Anas acuta e il Qajariaq insegnano.
Dove nasce la sorpresa è il momento che prendi un'onda (motoscafoni di passaggio)... il kayak la aggancia immediatamente, si piazza li sulla cresta e non lo schiodi più.
Va diritto, preciso, non ti serve appoggiare con la pagaia, un minimo di edging e la barca risponde precisa e PROGRESSIVA.
La vera differenza sta nella progressività, nella possibilità di controllo della surfata (la stessa sensazione di quando avevo provato l'Xcite, vedi post del marzo 2010, dove paragonavo la sbandata di un auto anni '70 e una di oggi).
La velocità sul piatto assoluto non è ovviamente elevata ma credevo peggio, la capacità di prendere onda è invece notevole.
La prima cosa che ci siamo detti io e Cesare dopo aver preso qualche onda di motoscafo è stata " ... qui col mosso sto kayak non lo vediamo più... il Cola (proprietario del mezzo) ci da mezzo km in tre minnuti."
Venendo alla costruzione un vero piacere vedere il fondo interamente fatto da un "materassino" di tessuto ad impregnazione controllata "sandwich monolitico" (nella foto si vedono i bordi dello spessore vicino alla curvatura dello scafo sui due lati).
Questo sistema di rinforzi è presente anche in diversi punti strategici dello scafo, la robustezza è impressionante, Antonio ha provato a saltare sul ponte anteriore e il tutto non flette nemmeno.
Tornando alla navigazione, ho il solo dubbio del comportamento al vento, l'imponenza della prua che sta tutta fuori (mi chiedo se sia possibile ingavonare tutti quei litri) sarà una forte presa per il vento?
Lo skeg e l'hard chine daranno le armi per battersi ma rimando a future uscite ogni valutazione.
In definitiva si tratta di una barca dai benefici così marcati che difficilmente passerà inosservata, peccato per i prezzi "inglesi" perchè credo che sarebbe apprezzata da tutti, dai pagaiatori di relax sino ai patiti del mosso.
Personalmente la potrei affiancare al mio Baidarka senza problemi, anzi la manovrabilità folle sarebbe il complemento ideale, il giusto contraltare al rigore di navigazione della vecchia gloria.
Chiudo con una considerazione: oggi il mondo del sea kayak è in forte evoluzione, si vedono nuovi scafi ogni giorno, la mia sensazione però è che la bacchetta da direttore d'orchestra sia in mano ad Aled Williams e alla sua Tide race, tutti i kayak ultimamente provati (Xcite, Xplore, Xtreme) hanno ognuno un carattere specifico, un loro DNA e sono stati capaci di sorprendere me e tutti gli amici che gli hanno provati.
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