La barca è veramente minimale e faccio fatica ad entrarci quando è a terra (basta che il fondo fletta un minimo e non ci passo più) in acqua ciò non avviene e ci entro discretamente (chi ha detto che sono un ciccione eh?!)
Una volta in acqua è veramente una piuma e si può fare qualsiasi manovra con la sensazione di pieno controllo.
Credo che questa barca sia quanto di più vicino io abbia potuto provare rispetto ad un kayak skin-on-frame.
La posizione nel pozzetto non mi entusiasma, i pedalini bassi non permettono di spingere con i piedi e ciò mi disorienta oltre a stancarmi un po' (senza un buon appoggio ai pedalini io tendo a contrarre le gambe per agganciare il ponte)
Per il resto lo scafo è veramente buono e risponde a tutte le manovre, impressionante l'appoggio laterale, mi sembra l'Anas acuta o il Greenlander NDK nonostante sia di ben 5 cm più stretto.
L'eskimo con le mani dovrebbe essere facile... qui ero al primo tentativo, un po' distratto e sbagliando la testa l'ho clamorosamente fallito... ma si vede come la barca quasi me lo conceda.
Il kayak è veloce pur avendo un'opera viva non lunghissima (in tutto è 5,50 m ma gli slanci di prua e poppa tolgono molta lunghezza) e pur essendo un "hard-chine".
Uno scafo così profilato e reattivo non avrebbe bisogno di skeg, uno "zicchino" di inclinazione e compensi onda e vento... volendo usarlo lo skeg evita che la prua "sbandieri" eccessivamente mentre si spinge decisi e pertanto è utile a guadagnare velocità e scorrevolezza.
In definitiva il tahe Marine mi è sembrato un gran bel giocattolo per gli "esercizi" in acqua, uno scafo che può appagare chi ricerca la purezza delle imbarcazioni ancestrali e che però richiede un certo spirito di sacrificio a chi come me è 90 kg e nonostante ciò si ostina ad infilarsi in barchini minimali.
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