La buona organizzazione e la passione di tanti ci ha portato ad essere in circa 80 kayak in acqua ... non male per essere uno dei WE prima di Natale!
domenica 13 dicembre 2009
Wiskie 2009
La buona organizzazione e la passione di tanti ci ha portato ad essere in circa 80 kayak in acqua ... non male per essere uno dei WE prima di Natale!
lunedì 23 novembre 2009
Brandacujun !
In mattinata Cesare, Antonio, Mauro, Tino ed io ci siamo trovati a Bergeggi per una tranquilla pagaiata sino a Varigotti e ritorno.
Il mare era calmissimo (piatta a capo Noli!) e ci siamo pertanto goduti una pagaiata in totale relax.
A ritorno abbiamo cercato un po' di acqua mossa vicino alle piccole grotte che il mare scava incessantemente nelle scogliere di calcare
Anche nelle giornate di calma la sola onda lunga di fondo "ingavona" dell'aria nelle grotte facendo delle piccole esplosioni di schiuma che contribuiscono al lavorio del mare.
Questo effetto si crea con le scogliere di calcare e non lo avevo mai notato nel levante ligure dove si hanno altre tipologie di roccia
Una volta rientrati al punto di partenza abbiamo mangiato tutti assieme in spiaggia gustando l'ottimo brandacujun fatto da Cesare.
Tutti abbiamo apprezzato così tanto che abbiamo subito chiesto la ricetta a Cesare.
Pubblico qui sotto le sue indicazioni:
1 versione
Il più “maschio” fra i prodotti tipici liguri. È uno dei tanti piatti che la tradizione vuole sia nato dalla fantasia (e dalle necessità) dei marinai liguri. Lo stoccafisso (il merluzzo essiccato al vento alla maniera nordica) è piuttosto diffuso nelle abitudini alimentari dei navigatori mediterranei, che lo hanno utilizzato in modi diversi. Caratteristica di questo piatto è che il prodotto principale non è mai stato e mai potrà essere dei nostri mari, tipica delle cucine marinare che hanno nei secoli carpito tesori gastronomici del mondo.
Il “brandacujun” è facile da preparare ed adatto alla vita di bordo. Si fanno cuocere il pesce e le patate, si uniscono poche cose (un po’ di limone, pepe, aglio, prezzemolo, e si aggiunge l’olio extravergine d’oliva. È a questo punto che interviene la “manovra” caratteristica del brandacujun: la pentola viene afferrata e scossa a lungo (da qui il verbo, brandare, che compone la prima parte del nome), fino a ottenere una poltiglia profumata e gustosa. Pare che la seconda parte del nome sia nata nelle giornate di cattivo tempo, quando i marinai dovevano stringere tra le gambe la pentola e il mare mosso pensava al resto.
2 versione
L'area del nostro "brandacujun" si restringe alla provincia di Imperia; meglio ancora all'estremo ponente con le sue vallate con timide presenze - più che altro storiche - a Nizza ed a Mentone dove con simpatica assonanza linguistica diventa "brandaminchan". La ricetta non è codificata in senso assoluto ed ogni zona, vorrei dire ogni cuoco o cuoca o famiglia ve ne darà una sua versione aggiungendo o togliendo questo o quell'ingrediente; eccone una scarna e fedele all'originale
Per 8 persone
- 1,8 kg di stoccafisso ammollato
- 1 kg di patate
- 2 spicchi d’aglio
- alcuni rametti di prezzemolo
- sale
- pepe bianco
- olio extravergine d'oliva della Riviera Ligure di Ponente (meglio: della Val Nervia
Importante: lasciate riposare 12-24 ore
lunedì 16 novembre 2009
Autunno
Domenica 15 novembre era una bella giornata con vento, non forte ma neanche debole, diciamo il giusto per tenere l'ambiente vivo, con onde lunghe da SE e con la luce che filtrava da grandi nuvole.
Dopo un po' di pagaiare controvento in direzione di punta Manara, rapiti dalla bellezza dell'orizzonte e spronati dagli spruzzi di acqua salata, ci siamo girati verso la baia piccola di Sestri Levante ed abbiamo vinto il nostro "ticket to ride" per la giostra del surf.
Cesare era con l'Anas Acuta di Antonio, barca da lui mai usata prima e per di più senza skeg, ed ho ammirato come in pochi minuti gli abbia "preso le misure" riuscendo a tenerla bella diritta giù dalle onde.
Il mio Baidarka come sempre filava come un treno e anche Antonio e Cesare si sono stupiti di come potesse stare fermo, basta non pagaiare e contrastare quel minimo col busto la tendenza a partire in surfata, per poi partire a mo' di schioppo se appena davo due colpi di pagaia per lasciarlo correre.
Anche in piscinetta, come prima nel surf, il mio "giocosissimo" Baidarka mi ha permesso di fare tante strane manovre in scioltezza.
Superfluo dire che l'uscita si è conclusa "gambe sotto il tavolo" alla Cantina del Polpo assieme ad Antonio e Cesare dove abbiamo a lungo chiaccherato di kayak e sognato i possibili viaggi da fare nel 2010...
lunedì 20 luglio 2009
Outrigger
Sabato è passata la sfuriata principale, dato l'ovest pieno anche la baia di Sestri era, una volta tanto, battuta da onde imponenti.
I bagni hanno dovuto togliere le prime tre file di ombrelloni, fuori nella baia non c'era anima di barca (se escludiamo due tizi in moto d'acqua, poi andati a bagno e ripescati dalla guardia costiera e trasportati via in elicottero).
Il panorama era da oceano, cielo azzurrissimo, sole, onde... non ho resistito, ho ricacciato indietro la mia naturale fifa e ho provato ad uscire in outrigger.
All'imbarco mi spavento un po', drappello di venti persone a guardarmi con esclamazione "guarda il matto...!", ripensamento... ma poi atteso il tempo giusto, vedo una calma, via in corsa, salto velocissimo sulla canoa e do potenza.
Prima onda, niente di che.
Seconda onda bella impennata e spanciata da "qui si rompe qualcosa" ma ancora fattibile
Terza onda... cacchio com'è veloce e verticale, perchè mi sono messo qui...altro che calma... che pirla, come faccio a tirarmi via? ...adesso mi faccio male... fifa, fifa, pala in acqua, spingi a tutta per non cadere indietro.... e ...
...buummmm!!! ....
....squaassshhh!!!..
.... .....
... sono passato!!!
aaahhhh.... grande relax !
Mi porto fuori, vento e onde lunghe e progressive, una pacchia, esco nella baia e rientro con lunghe surfate.
Ma ne faccio solo 7-8 , sto fuori poco perchè ho il pensiero dello sbarco.
Mi approccio a riva, vedo la gente nei primi metri frustata dalle onde, tutto sommato si divertono e magari mi recuperano, prendo coraggio, aspetto una apparente morta, cerco un punto senza gente, spingo e ...voilà... arrivo a terra veloce e scendo in corsa, abbranco la canoa al volo e sono al sicuro in spiaggia!
Cosa dire: sabato l'outrigger mi ha dimostrato che 9000 anni di oceano non sono paglia, che certe forme di scafo, pagaia, il concetto di posizione libera per scendere rapidi etc... alla fine rendono!
Io non sono un esperto, eppure ho potuto uscire in condizioni proibitive e divertirmi!!!!!
Giusto qualche giorno fa scrivevo:
<<< ...mi sto convincendo che qui in Italia dovremmo sfruttare di più la variabilità del nostro clima: in inverno possiamo avvicinarci al kayak dei mari del nord mentre in estate dovremmo avvicinarci alla canoa dei mari del sud. La maggior parte delle ultime uscite le ho fatte con l'outrigger e lo trovo veramente divertente. E' impagabile andare in zone di medio fondale, saltar giù dalla canoa, nuotare verso il fondo, guardare su e vedere la sagoma della polinesiana lassù ad aspettarti, risalire in superficie e rimontare sulla canoa in totale facilità. Non ne ho esperienza diretta ma la mia impressione è che con mare anche forte tutto sommato l'outrigger rimanga un mezzo abbastanza sicuro...>>>>>
Ora posso confermare anche le impressioni sul mare mosso: è un ambiente pericoloso ed è meglio starci lontano, comunque a volerci mettere il naso lo si può fare anche con la canoa polinesiana.... con altrettanto "pedigree" che non il kayak groenlandese / fluvial che vogliate.
martedì 21 aprile 2009
giovedì 2 aprile 2009
Tahe Marine Greenland in the sea
La barca è veramente minimale e faccio fatica ad entrarci quando è a terra (basta che il fondo fletta un minimo e non ci passo più) in acqua ciò non avviene e ci entro discretamente (chi ha detto che sono un ciccione eh?!)
Una volta in acqua è veramente una piuma e si può fare qualsiasi manovra con la sensazione di pieno controllo.
Credo che questa barca sia quanto di più vicino io abbia potuto provare rispetto ad un kayak skin-on-frame.
La posizione nel pozzetto non mi entusiasma, i pedalini bassi non permettono di spingere con i piedi e ciò mi disorienta oltre a stancarmi un po' (senza un buon appoggio ai pedalini io tendo a contrarre le gambe per agganciare il ponte)
Per il resto lo scafo è veramente buono e risponde a tutte le manovre, impressionante l'appoggio laterale, mi sembra l'Anas acuta o il Greenlander NDK nonostante sia di ben 5 cm più stretto.
L'eskimo con le mani dovrebbe essere facile... qui ero al primo tentativo, un po' distratto e sbagliando la testa l'ho clamorosamente fallito... ma si vede come la barca quasi me lo conceda.
Il kayak è veloce pur avendo un'opera viva non lunghissima (in tutto è 5,50 m ma gli slanci di prua e poppa tolgono molta lunghezza) e pur essendo un "hard-chine".
Uno scafo così profilato e reattivo non avrebbe bisogno di skeg, uno "zicchino" di inclinazione e compensi onda e vento... volendo usarlo lo skeg evita che la prua "sbandieri" eccessivamente mentre si spinge decisi e pertanto è utile a guadagnare velocità e scorrevolezza.
In definitiva il tahe Marine mi è sembrato un gran bel giocattolo per gli "esercizi" in acqua, uno scafo che può appagare chi ricerca la purezza delle imbarcazioni ancestrali e che però richiede un certo spirito di sacrificio a chi come me è 90 kg e nonostante ciò si ostina ad infilarsi in barchini minimali.
giovedì 19 marzo 2009
How far is Greenland?
Sorry... can you tell me... is Greenland still far away?
So.. let's read what was his impression.
Profilo bassissimo , chiglia in acqua con design hard chine .
mercoledì 18 marzo 2009
Sirius but not serious
At last on sunday 15th we enjoyed the new Mauro's kayak ... a brand new Sirius S from P&H seakayaks.
Antonio era in forma ed ha anche provato qualche hand roll... ma l'inverno non perdona! ... si è rigidi e il kayak non sempre gira... ahi ahi!!! ( io nemmeno ci ho provato...)
Antonio was in good shape and he tried some hand roll... but winter rules!... we are rigid and the kayak is not always rolling.... tsk tsk...!!! (I did not dare to try...)
Io mi sono invece dilettato a fare dei video subacquei... anche questo è divertimento!
On my side I dedicated myself to some underwater filming... that is also fun!
lunedì 2 marzo 2009
Framura, ricordi di ELSKC
giovedì 26 febbraio 2009
Il mondo della canoa è vario
Ad esempio domenica sono andato a pagaiare sull'Adda con la mia outrigger da 6 m e ho incontrato due esperti canoisti che conoscevo solo di fama ... Angelo Vergani e Lilli di Francesco.
Non potevamo provenire da mondi più diversi, io un tranquillo "marinero" su canoa polinesiana e loro dei valenti pagaiatori di acqua bianca, eppure ci siamo subito riconosciuti come canoisti e abbiamo passato del tempo assieme in acqua.
Se volete vedere un po' di materiale pubblicato da loro andate sul sito: http://www.inkayak.it/
Come spesso succede dopo aver pagaiato il tutto si è protratto con "le gambe sotto il tavolo"...
Durante l'inaspettato pranzo ho ascoltato tanti racconti davvero interessanti e ho guadagnato, oltre a dei nuovi conoscenti canoisti, anche il bel libro scritto da Angelo "Fuga nella gola" autografato in diretta.
Alla prossima!
lunedì 2 febbraio 2009
Lago di Garlate
venerdì 30 gennaio 2009
Pirati
Nonostante un sabato tremendo (mare forza 7-8-9 su gran parte del mediterraneo) alla domenica c'era solo una residua onda lunghissima.
Despite a terrible saturday (sea force 7-8-9 on most of the mediterranen sea) Sunday we found only a fair swell.
Al ritorno siamo sbarcati con un po' d'onda ... non senza qualche problema...
sabato 10 gennaio 2009
31 gradi !
Alla ripartenza il termometro segnava + 21 C (a dire il vero l'auto ferma al sole ha segnato anche + 24°C... ma tengo buoni i 21 °C di quando viaggiavo sulla via aurelia)