Il ricordo del mare mi lascia irrequieto e alla sera ... finalmente ....scendo all'Adda portandomi il surfski, lo metto in acqua con grande facilità (15 kg! che figata!) e parto per risalire il fiume con solo il costume, il salvagente e la pagaia.
Sono le 19.05, ho piedi nudi, i fianchi liberi ed equilibrio precario.
La pagaia prende bene l'acqua, lo ski scivola e si stabilizza, mi tranquillizzo, inizio a spingere, mi porto al limite del fiatone e resto li. Il fiume continua a scorrere, il sudore mi cola negli occhi, mi bruciano, non riesco a vedere anche perchè ho il sole in faccia, tiro dritto, do dei micro aggiustamenti di timone o lo sci continua ad andare. Passa poco tempo e sono all'immissione di una roggia laterale che fa turbolenza, di solito è un punto dove faccio un po' fatica a tenere la canoa in rotta ma lo ski sembra non sentire le correnti, prendo confidenza e risalgo oltre. Arrivo dove il fondale è sassoso e basso, l'acqua scorre velocissima ma lo ski altrettanto e mi porto ancora più su. Scende l'ombra, ho sempre il fiatone e sono sudato, mi fanno male le braccia ma l'acqua scorre via veloce e devo menare la pagaia con passaggi veloci per tenere il ritmo.
Alla fine arrivo ad un albero che uso come riferimento e guardo l'orologio... sono le 19.40 ... ci ho messo 35 minuti contro i 45 di quando vado in kayak.
Sono un po' deluso dal tempo (10 minuti meno non è tanto se penso che di solito col kayak non spingo)... giro lo ski con qualche difficoltà nella corrente decisa (al traverso lo ski non ha velocità e balla parecchio) e inizio a scendere.
La discesa è entusiasmante, di solito la faccio col kayak a pagaia ferma o quasi, qui invece non sento stanchezza e continuo a pagaiare cercando di affinare il movimento.
Torco bene il busto e spingo i piedi a ritmo alternato, la mia velocità si somma a quella dl fiume e godo.
In un attimo sono quasi indietro, giro per andare a spiaggiare in un punto intermedio (controllo del timone per vedere se aveva delle alghe) e arrivo vicino a terra con una velocità inaspettata... freno a tutta ed evito di sbattere.
Guardo il timone e lo vedo libero. Mi rimbarco annusando l'aria profumata del barbecue di un gruppo di slavi e tiro l'ultimo pezzo. Un'altra sbuffata e sono al punto di partenza, salto giù, prendo la barca sotto braccio e passeggio disinvolto sino alla macchina. Non sono nemmeno le 20.00, è l'imbrunire e sento di avere finalmente fatto un'uscita in surfski dedicata a lasciarlo correre spremendo quel che ho in corpo. Non ho pensato troppo all'equilibrio e mi sono goduto la velocità.
A parte la sudata non sono neanche stanco, è come pedalare con un rapporto corto, meni veloce ma lo ski non fa resistenza e la forza non è tanta.
Guido verso casa, tramonta il sole e sogno di portare lo ski allo stesso modo sulle onde oceaniche.
Forse un giorno...
;-))
Sono le 19.05, ho piedi nudi, i fianchi liberi ed equilibrio precario.
La pagaia prende bene l'acqua, lo ski scivola e si stabilizza, mi tranquillizzo, inizio a spingere, mi porto al limite del fiatone e resto li. Il fiume continua a scorrere, il sudore mi cola negli occhi, mi bruciano, non riesco a vedere anche perchè ho il sole in faccia, tiro dritto, do dei micro aggiustamenti di timone o lo sci continua ad andare. Passa poco tempo e sono all'immissione di una roggia laterale che fa turbolenza, di solito è un punto dove faccio un po' fatica a tenere la canoa in rotta ma lo ski sembra non sentire le correnti, prendo confidenza e risalgo oltre. Arrivo dove il fondale è sassoso e basso, l'acqua scorre velocissima ma lo ski altrettanto e mi porto ancora più su. Scende l'ombra, ho sempre il fiatone e sono sudato, mi fanno male le braccia ma l'acqua scorre via veloce e devo menare la pagaia con passaggi veloci per tenere il ritmo.
Alla fine arrivo ad un albero che uso come riferimento e guardo l'orologio... sono le 19.40 ... ci ho messo 35 minuti contro i 45 di quando vado in kayak.
Sono un po' deluso dal tempo (10 minuti meno non è tanto se penso che di solito col kayak non spingo)... giro lo ski con qualche difficoltà nella corrente decisa (al traverso lo ski non ha velocità e balla parecchio) e inizio a scendere.
La discesa è entusiasmante, di solito la faccio col kayak a pagaia ferma o quasi, qui invece non sento stanchezza e continuo a pagaiare cercando di affinare il movimento.
Torco bene il busto e spingo i piedi a ritmo alternato, la mia velocità si somma a quella dl fiume e godo.
In un attimo sono quasi indietro, giro per andare a spiaggiare in un punto intermedio (controllo del timone per vedere se aveva delle alghe) e arrivo vicino a terra con una velocità inaspettata... freno a tutta ed evito di sbattere.
Guardo il timone e lo vedo libero. Mi rimbarco annusando l'aria profumata del barbecue di un gruppo di slavi e tiro l'ultimo pezzo. Un'altra sbuffata e sono al punto di partenza, salto giù, prendo la barca sotto braccio e passeggio disinvolto sino alla macchina. Non sono nemmeno le 20.00, è l'imbrunire e sento di avere finalmente fatto un'uscita in surfski dedicata a lasciarlo correre spremendo quel che ho in corpo. Non ho pensato troppo all'equilibrio e mi sono goduto la velocità.
A parte la sudata non sono neanche stanco, è come pedalare con un rapporto corto, meni veloce ma lo ski non fa resistenza e la forza non è tanta.
Guido verso casa, tramonta il sole e sogno di portare lo ski allo stesso modo sulle onde oceaniche.
Forse un giorno...
;-))
2 commenti:
Ciao,
ti scrivo per sapere se puoi indicarmi dove posso acquistare il surfski, purtroppo qui a chiavari nessuno li vende e mi tocca accontentarmi del kayak. Viste le belle onde lunghe che seguono ad ogni mareggiata, non avere il sufski è un vero delitto!
grazie,
alberto
Ce ne sono in vendita sul sito www.Sottocosta.it
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